L’ODISSEA MEDITERRANEA DI ANTONIO PULCRANO

DI RAFFAELE VESCERA

 

Lo scrittore irpino Antonio Pulcrano ci sorprende con la sua nuova pubblicazione, “Racconti mediterranei”, dove il Mare nostrum viene cantato in tutte le sue terre, dalla quella greca a quella turca, dalmata, maltese, magrebina, italiana e altre, in dodici racconti, ci verrebbe da definire “raminghi” come quelli scritti dal grande Gabriel Garcia Marquez, in cui il realismo si sposa con il magico. Magico che, rivelandosi sotto forma di mito, grazie a invenzioni narrative, come il sogno e la trance, irrompe nella vita dei protagonisti, asfissiati da eventi tragici, nella maggioranza dei racconti, ma anche di amoroso lieto fine in qualcuno.
Antichi miti, collante d’ogni popolo, del grande passato del Mediterraneo, culla di civiltà e di passioni, che, ancora vivi, riemergono nella mente dei protagonisti, tra realtà e sogno.
Antonio Pulcrano è un instancabile viaggiatore, un “sucher”, ovvero un cercatore, nel senso che lo scrittore tedesco premio Nobel, Herman Hesse, dava alla sua ricerca, in giro per terre sconosciute, ma anche proprie, come nel caso di Pulcrano che, appassionato meridionalista, fa ripercorrere a un bambino la grande storia del Regno di Napoli e di Sicilia. Storia negata, minorizzata, marginalizzata, ignorata o diffamata a partire dall’Unità d’Italia, che affermava la prevalenza del Nord su un Sud impoverito e ridotto a colonia interna.
Come scrive Sara Maietta, nella prefazione al libro, “Con uno stile ‘cinematografico’ e un uso sapiente delle parole, che sembrano rotolare agevolmente in successione, l’autore dipinge scene che trasportano il lettore in tempi e luoghi suggestivi. Una scrittura leggera e scorrevole -che a tratti si fa anche metaforica e poetica- e descrizioni accurate mantengono viva la suspense, facendo sì che il lettore corra di parola in parola, con l’impazienza di scoprire che cosa accadrà alla fine di ogni racconto”.
Non a caso, il dodicesimo e ultimo racconto è un viaggio attraverso gli antichi miti greci. Il pretesto narrativo è dato dal viaggio verso la costa della Magna Grecia di quattro giovani vincitori delle Olimpiadi, Nikos, Philo, Pavlos e Kosta, per giungere a Kroton, e studiare alla scuola di Pitagora. Per poi dopo tre anni, lasciata Crotone, trasferirsi, Nikos e Philo, a Siracusa, alla scuola di Archimede, mentre Kosta si recava sull’isola d’Ischia e a Parthenope, Napoli, città fondata da una leggendaria sirena, e Pavlos faceva ritorno in Grecia, ad Atene, allora governata dal grande Pericle. Di là, Pulcrano, novello Odisseo, compie un viaggio attraverso i grandi miti ellenici, da Prometeo a Pandora, da Aracne a Mirra, da Perseo e Medusa ad Apollo e Dafne, da Narciso fino alle dodici fatiche di Ercole.
E dodici sono le avvincenti fatiche di Antonio Pulcrano, riportate in questa sua nuova raccolta di racconti, da leggersi tutto d’un fiato.
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Raffaele Vescera