Tutto quello che lui non ha detto

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Ancora una volta il suo discorso, pronunciato con la stessa enfasi di un prete ad un funerale, mi ha profondamente deluso.
Il “tanto incomprensibilmente amato” Presidente Mattarella, in occasione della Giornata internazionale contro l’omotransfobia, ha sfoderato tutto il banale a cui ci ha abituato da anni.
Nessun accenno alla realtà dei fatti, nessun pungolo alla politica perché faccia il suo dovere, nessuna denuncia sullo stallo delle iniziative per difendere quei Diritti quotidianamente calpestati.
Un discorsetto da “vogliamo la pace nel mondo” tipico di chi crede agli unicorni rosa ed é ormai completamente scollegato con la realtà del Paese.
Perché, per esempio, NON ha detto che l’Italia é, nella classifica stilata da Ilga-Europe, al 35 POSTO SU 48, nella difesa dei Diritti LGBTQ+, sorpassata perfino dall’Ungheria di Orban?
Perché, per esempio, NON ha detto che L’Italia ha un indice del 25,41 per cento, cioè la metà della media dell’Unione europea che è il 50,60 per cento, nella tutela delle “minoranze sessuali” e che da oltre DUE ANNI nessuna legge, nessun provvedimento é stato preso per difendere tali minoranze ?
Dopo aver chiuso il capitolo del DDL Zan l’Italia rimane ancora senza una legge che, in maniera esplicita, metta insieme il concetto di reato e quello di omofobia.
Perché NON ha citato il rapporto della Fundamental Right Agency in cui il 54 per cento degli italiani (su oltre 100 mila intervistati) dal 2019 al 2023 ha percepito un aumento dell’intolleranza e della discriminazione?
Perché NON dire che, il 53 per cento delle persone coinvolte in una relazione, teme di tenersi per mano in pubblico e tre su dieci evitano zone delle loro città per paura di aggressioni?
Nel documento si legge che «il linguaggio adoperato dalla politica fomenta astio verso le persone diverse».
Ma su questo l’amabile presidente ha taciuto.
E le cose non stanno certamente andando meglio, basti pensare che i “detriti padani” hanno scelto tra i loro candidati di punta, il soldato Roberto Vannacci, diventato celebre per il libro in cui afferma, tra altre dichiarazioni sessiste e xenofobe, che “i gay non sono normali”.
Di tutto questo, esimio Presidente, Lei non ha pronunciato una sillaba, limitandosi a dichiarazioni talmente ovvie, scontate, impersonali, vuote, insulse, e profondamente noiose di cui avremmo fatto tutti volentieri a meno.
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Claudio Khaled Ser