DI MICHELE PIRAS
Eccoli i vostri terroristi.
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Stesi per terra, feriti, mutilati, circondati dagli spettri di 40 mila esseri umani sacrificati, dalle case distrutte.
Cacciati, inseguiti, massacrati.
I bambini sono le prime vittime del massacro di Gaza e il futuro della Palestina porterà per sempre i segni della ferocia israeliana, dell’ignavia di chi ha aspettato 75 anni e 7 mesi prima di dire basta, prima di guardare in faccia ai crimini di Israele.
Sono i segni dell’ingiustizia e dell’odio, del disprezzo e del razzismo nazionalista e religioso, delle nostre armi vendute ai carnefici, delle nostre basi prestate al loro esercito, delle nostre squallide giustificazioni all’oppressione, all’occupazione, all’arbitrio.
In queste ore sembrerebbe finalmente affacciarsi una possibilità di tregua duratura, un progetto di ricostruzione, il ritiro parziale di Israele.
C’è da sperarlo, soprattutto per loro.
Ma chi restituirà a questi bambini il sorriso, la spensieratezza, i giochi, la scuola, i genitori e gli amici persi, l’infanzia violentata?
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Michele Piras