DI CLAUDIO KHALED SER
Sull’autostrada del voto europeo, lo schianto é stato catastrofico.
Le vetture guidate da Macron e Sholz sono finite fuori strada dopo aver divelto il guard rail della Comunità europea.
Macron di fronte al crollo verticale del suo partito Rothschild, ha chiuso baracca e burattini, nel vero senso della parola e ha indetto nuove elezioni. Lo ha fatto per creare un’atmosfera drammatica e sfruttare ancora una volta l’effetto Le Pen, cosa che gli è riuscita già due volte.
Inutile dire che rivincerà, in parte perché il suo crollo è dovuto anche alla bassa affluenza da parte dei suoi elettori, in parte perché si scatenerà una campagna a tappeto contro il fascismo del fronte nazionale. Macron è un tassello fondamentale e non sarà risparmiata alcuna azione necessaria a mantenerlo sul trono.
Più o meno la stessa cosa è successa in Belgio dove il premier attuale, si dichiara dimissionario: sfruttare il momento prima che sia troppo tardi.
Ma salvare sia la capra che i cavoli é un’impresa che poche volte riesce, in politica quasi mai.
Per la Germania la cosa è più complessa, ma anche qui si escogiterà qualcosa per mantenere in piedi la coalizione rosso-giallo-verde che ha dimostrato la sua fedeltà assoluta a Washington accettando perfino di farsi distruggere i gasdotti.
La vittoria del neo fascismo in Francia, in Germania, in Belgio e anche in Italia, conferma che il popolo d’Europa é sempre più attratto dal nazionalismo più che dall’appartenenza al sogno di “comunità” che dovrebbe essere il motore politico dell’Unione.
Ha vinto quindi il fascismo del terzo millennio, quello contro cui dovremo imparare a combattere per tutti gli anni a venire.
Eppure i segnali erano chiari.
L’appoggio militare all’ Ucraina, il silenzio per lo sterminio Palestinese, i campi di concentramento sulle navi in GB o nei “resort” italoalbanesi, la guerra continua alle Ong che operano per salvare vite umane, il disinteresse totale verso in Paesi africani stremati da guerre fraticide, da carestie, da malattie infettive …….
Tutto questo avrebbe dovuto farci capire dove stavamo precipitando.
Invece zero.
E siamo solo all’inizio.
Ridicolizzare Vannacci e i 500 mila che l’hanno votato é un atto di puro autolesionismo.
Dovremmo piangere al solo pensiero che uno come lui siede sulla sedia rossa di Bruxelles.
“Mala tempora currunt sed peiora parantur”
(“corrono brutti tempi ma se ne preparano di peggiori”)
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Claudio Khaled Ser