Il mostro a tre teste

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Qualcuno farà fatica a crederci ma sono molto dispiaciuto per il tonfo elettorale di Conte e dei Grillini. In un paese spaccato in due su tutto di loro c’è un gran bisogno che si tratti di diritti sociali e civili, di economia, di stato sociale, di antifascismo o di guerra.
Quel pezzo di elettorato, dirigenti e astensionisti inclusi, è pieno di difetti. Al netto dell’approssimazione di ogni generalizzazione mi sento di dire che sono ignoranti, superficiali e approssimativi e che proteggono le loro lacune con un’arroganza spesso ridicola, ma non ho dubbi sul patrimonio morale e idealistico che li anima.
Come ogni altro partito hanno anche loro le pecore nere, impossibile scordarsi di Di Maio e dei suoi taxi del mare, di Bonafede e di Toninelli e delle loro tristi bravate davanti ai morti del ponte Morandi e all’estradizione di Cesare Battisti, ma non posso negare che nei loro 15 anni di esistenza siano cresciuti anche se non sempre nel modo migliore.
Se è vero che non tutti i mali vengono per nuocere allora posso sperare che questo disastro elettorale abbia tolto loro le ridicole velleità suprematiste che li animavano e che abbiano finalmente capito che in politica da soli non si va da nessuna parte, meno che mai oggi che dobbiamo fronteggiare un mostro a tre teste che per conservare il potere è pronto a vendere la propria madre, anche a un pezzo per volta.
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Mario Piazza