La “strategia” dell’astensione al voto continua…

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Indurre i cittadini all’astensione dal voto è una strategia ampiamente teorizzata ed estremamente efficace per chi ha intenzione di usare la “cosa pubblica” per soddisfare interessi particolari. Favorisce le élite e relega la massa sempre più ai margini delle attenzioni pur essendo maggioranza.
Non è complicato attuare questa strategia, basta l’impoverimento del dibattito pubblico. Ed è fondamentale trattare i cittadini come se fossero una manica di idioti pronti a bersi qualsiasi menzogna.
Quella che viene definita come propaganda, nella maggior parte dei casi, non è altro che un tassello della strategia dell’astensione perché muove il cittadino verso il sentimento dell’esclusione. Se è vero che tutto va bene come i politici dicono in TV, il cittadino si sente sfigato rispetto al contesto positivo oppure ritiene che i benefici di un’azione di governo non guardi ai suoi bisogni.
Il risultato è, appunto, il senso di esclusione che lo demotiva a compiere una scelta. Ci sono anche quei cittadini che hanno il tempo, la voglia e le possibilità per informarsi a un livello più approfondito tale da riuscire a fare una valutazione lucida, obiettiva e rivolta a tutta l’offerta politica. Chi fa parte di questa categoria, coglie, perché le conosce, le contraddizioni di tutti e si ritrova a scegliere di non votare per affermare, in questo modo, il suo dissenso attivo.
In pratica, se tu mi prendi per i fondelli, io faccio in modo di indebolirti.
L’esito dell’astensione è una politica affrancata dall’onere dell’occuparsi dei più deboli e sempre più libera di usare potere e risorse pubbliche con arroganza e prepotenza completamente indisturbata.
I politici non faranno niente per accorciare le distanze che hanno costruito tra la politica e i cittadini. A loro non conviene e infatti non mi sembra che si stia trattando l’argomento riconoscendo i limiti delle scelte fatte. Si continua con le sciocchezze, le bugie, le omissioni.
Insomma, la strategia prosegue.
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Barbara Lezzi