Tressette col morto

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Ci sono momenti in cui ho la sensazione di essere circondato da un esercito di imbecilli, questa beatificazione di Silvio Berlusconi nella ricorrenza della sua scomparsa è uno di quei momenti.
Posso capire la famiglia e gli addetti ai lavori che per trent’anni hanno rosicchiato gli ossi che il Trimalcione di Arcore lanciava loro con grande generosità… Ma gli altri?
Che altro dovrebbe fare un miliardario gaudente e senza scrupoli per essere dimenticato nel più breve tempo possibile? Con pensieri ed opere Berlusconi ha provato in ogni modo a distruggere il già esiguo patrimonio sociale, culturale, etico e politico che avevamo a fatica accumulato nel mezzo secolo intercorso tra la caduta del fascismo e la sua “discesa in campo” e in buona parte ci è riuscito riportando un popolo adulto ai pruriti di un adolescente.
Non c’è neppure bisogno di spulciare le cronache giudiziarie delle sue imprese, basta vedere come siamo ridotti e quando è cominciato il nostro penoso declino.
Era il 26 gennaio del 1994.
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Mario Piazza