La frutta è finita da un pezzo…

Secondo l’amico del “girasagre”, cantare “Bella Ciao” sarebbe più grave che inneggiare alla Xª MAS.

In pratica ha capito come funziona in Italia.

Ovvero, spari ‘na “minchiata colossale” in pieno stile Vannacci e ti assicuri l’elezione facile al prossimo giro.

A’voglia che qualcuno in Aula gli facesse notare l’enorme boiata proferita nella casa della Costituzione.

Non contento, infatti, il Crippa ha rincarato la dose, annuendo con la testa per rafforzare il concetto.

Ora, io non ho la più pallida idea di quanti “onorevoli” saranno espulsi dalla Presidenza della Camera dopo i disordini in Aula.

Né so per quanto tempo. E sinceramente m’importa poco.

Anzi, per loro, meno lavoro. Ammesso che abbiano mai lavorato. E per lavoro intendiamo ruttare, giocare al pc o messaggiare con il cellulare. Mentre la gente si alza alle 5 di mattina e si rompe le terga per poi assistere ai teatrini degli incravattati, che fanno passerelle, show, finte liti, che occupano costantemente social, radio e TV.

Di sicuro, un signore delle istituzioni che paragona una canzone simbolo della Resistenza (quindi della Costituzione, quindi dell’Italia intera) contro l’occupazione nazifascista, a criminali militari della Repubblica di Salò alle dipendenze dei nazisti, andrebbe cacciato dal Parlamento per sempre.

Però siamo in Italia. Dove il presidente del Senato sfoggia con orgoglio i busti di Benito, quello della Camera è un collega di partito del Crippa che scrive impiegato con la n (“inpiegato”), il capo di Stato, il Garante della Costituzione, assiste, la premier si ispira ad Almirante e Tajani, il ministro degli esteri, parla di vendere armi all’Arabia di bin salmone (non è un lapsus).

E siamo credo al dolce, forse al caffè o al grappino o al limoncello finale per digerire, dipende dai gusti personali.

La frutta è finita da un pezzo.