Mondiali Messico ’70 – La partita del secolo

DI MARINO BARTOLETTI

 

Quanti di voi erano svegli nella notte fra il 17 e il 18 giugno 1970 (ricordiamo che Italia- Germania finì quasi alle tre)?
“….Quei ragazzi che ci fecero sognare in Messico erano “tutti figli della guerra”: dai più vecchi (Puia e Burgnich del ’38 e del ’39) ai più giovani (Niccolai, Gori, Prati e Furino, tutti del ’46)). Si chiamavo Tarcisio, Comunardo, Angelo, Ugo, Giuseppe, Dino, Giacinto. Venivano da famiglie modestissime: quelle che si erano rimboccate le maniche per dar loro da mangiare e per farli crescere in un Paese migliore. E loro avevano ringraziato così: regalandoci un sorriso e sputando l’anima finchè avevano potuto. Erano anni in cui la maglia azzurra era più importante di tutte le altre maglie messe assieme. Anche se quei ragazzi non cantavano l’inno: anche se non si prendevano per mano. Perché era stato loro insegnato – a torto o a ragione – che l’inno andava ascoltato a testa alta e sull’attenti”.
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Marino Bartoletti