Quell’ultima “notte prima degli esami”

DI CLAUDIA SABA

 

Un tempo, all’esame di maturità, le tracce erano tre.
Scelsi il tema libero.
Il giorno dopo mi attendeva la prova scritta di matematica e poi sarei passata agli orali dove avrei dovuto sostenere due materie.
Storia e filosofia.
In classe avevamo deciso di adottare una strategia.
Distribuire tra noi, in maniera equa, le materie da portare all’esame.
Per agevolare gli altri portai quella che più odiavo: matematica.
Trascorsi l’estate a fare ripetizioni da una delle più eccellenti professoresse della mia città.
E per la prima volta nella vita, capii che la matematica non era poi così terribile come pensavo.
Due mesi dopo ero pronta a sostenere l’esame.
Preparatissima ed orgogliosa di me stessa.
Una settimana prima degli esami, mi recai a scuola insieme ad alcune compagne.
Qui avremmo potuto verificare insieme le materie assegnate ad ognuna di noi.
Davanti ai quadri però, mi aspettava la brutta sorpresa.
La commissione esterna mi aveva dato filosofia al posto di matematica.
Panico!
Dopo due mesi di ripetizioni
mi ritrovavo, a pochi giorni prima dall’esame, con l’ansia di dover riprendere a studiare.
Recuperai tutte le energie e cercai subito una soluzione.
Presi accordi con una compagna per studiare insieme a lei, tutta la settimana.
Alle 4 di mattina del giorno successivo ero a casa sua.
Non dormii per sette notti di seguito.
Riuscii ad organizzarmi suddividendo lo studio per numero di pagine e con mia grande sorpresa terminai in tempo.
La sera prima degli esami avevo davanti a me una ventina di libri.
Avrei dovuto aprirne qualcuno ma decisi diversamente.
Preparai tutto l’occorrente per il giorno dopo e me ne andai a dormire.
Invano.
L’orologio scandiva velocemente le ore quando all’improvviso iniziai a tremare.
Provai a calmarmi con vari metodi ma il tremore non accennò a fermarsi.
Mi portarono al pronto soccorso dove trascorsi quasi tutta la notte con una flebo nel braccio.
Lo stress mi aveva provocato un attacco di panico.
Il tremore si calmò soltanto alle cinque e trenta del mattino.
Finalmente mi tolsero la flebo e riuscii a tornare a casa.
Sdraiata sul divano riposai fino alle sette.
Alle 8 ero pronta per l’esame di maturità.
Ce l’avrei fatta, dovevo farcela, mi ripetevo.
Tesa, sicura di me solo in apparenza, affrontai prima lo scritto e poi gli orali.
Qualche giorno dopo, emozionata, ero di nuovo davanti ai quadri.
Con quel risultato sorprendente di 60/60.
Piansi.
Promossa, nonostante lo stress di quell’ultima ‘notte prima degli esami’.
Adesso, l’estate, poteva cominciare.
Auguri Ragazzi.
L’estate vi aspetta.
.
Claudia Saba