Aspettando di ripristinare la “servitù della gleba”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Ma noi, scusate, ci stupiamo ancora del fatto che i campi agricoli del latinense assomiglino a piantagioni di cotone dell’Alabama? Ci stupiamo ancora del fatto che il caporalato (agricolo e non) sia una piaga non debellabile?
Nemmeno tre anni fa un signore chiamato Renato Brunetta, che all’epoca faceva il Ministro e non il pazzoide al baretto di paese, disse che i controlli degli ispettori dovevano essere “meno vessatori e ossessivi” e che quelli a sorpresa andavano aboliti. Aboliti, eh. Cioè ti devono telefonare prima e si presuppone che tu sapendo l’ora e il giorno precisi in cui arrivano gli ispettori faccia trovare la situazione reale, con lavoratori al nero in bella vista, gente con le ferite aperta dalle pedate dei caporali ecc. Nemmeno Paolo Villaggio sarebbe arrivato a tanto.
Ora quella persona è stata mandata a fare il presidente del CNEL.
E ci governa questa gente, di riffa o di raffa.
Già è tanto se non si istituzionalizza la servitù della gleba.
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Leonardo Cecchi