Il disagio giovanile

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Siamo stati tutti “disagiati”.
Chi non lo era e si trovava a suo agio nel “sistema” aveva certamente dei problemi mentali perché sostituiva le domande con le risposte prefabbricate che gli venivano fornite.
Avevamo l’IDEA.
Quella strana cosa che ci passava per la testa facendoci intravedere la POSSIBILITA’.
Non accettavamo il “Così é” preferendo di gran lunga il “Così potrebbe essere”.
Poi invecchiando l’IDEA veniva sconfitta dalla REALTA’.
E noi venivamo sconfitti accettando che quella strana emozione di cambiare il mondo venisse sostituita dallo stato delle cose.
Adesso, molti di noi che hanno superato la soglia giovane, guardano con disappunto i ragazzi che quelle IDEE le hanno ancora in testa.
Siamo polli che guardano con sospetto le uova.
Che palle quando sento che “oggi non é più come ieri”.
Ci mancherebbe altro che lo fosse ancora.
Sarebbe triste se i ragazzi oggi non si sentissero a disagio e per questo, volessero cambiare quello che non va.
Lo fanno sbagliando?
Dov’é il testo sacro del Giusto e dello Sbagliato ?
Chi ha in mano il Percorso Corretto del Mondo ?
Mia madre inorridiva quando uscivo con i pantaloni a campana, i capelli lunghi e l’immancabile spinello in bocca.
Facevo sesso con chi capitava senza confondere orgasmo con amore.
Eravamo “figli dei fiori” e della cannabis.
Tutto era lecito purché contrario.
E quella IDEA di cambiamento, a poco a poco cambiò il mondo.
Se noi oggi siamo liberi, lo dobbiamo a quella tempesta di libertà.
Quindi ben venga lo sconquasso, la caduta dei muri, quello dei limiti, quello delle regole scritte che non si vogliono riscrivere, quello delle lotte per difendere l’IDEA, quello del NO e del BASTA.
Io non dimentico d’esser stato un uovo.
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Claudio Khaled Ser