“E’ impossibile correggere gli abusi se non sappiamo di averli davanti”. Julian Assange

DI PIERO GURRIERI

REDAZIONE

 

Lui è Julian, giornalista australiano di talento, fondatore di WikiLeaks.
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Nel 2010 è diventato famoso per aver pubblicato documenti statunitensi secretati riguardanti crimini di guerra. Per questo, ha ricevuto il Premio Gellhorn per il Giornalismo ed è stato candidato al Nobel per la Pace.
Il Governo USA, però, se l’è legata al dito. Dall’11 aprile 2019 Julian Assange è stato incarcerato in Inghilterra. Prima un’accusa di stupro; poi, appena costretti ad archiviarla, cospirazione e spionaggio. Un modo per mettere a tacere chiunque.
Sulla sua detenzione, le istituzioni internazionali – tra cui l’ONU – hanno sollevato dubbi parlando di “tortura” e il Consiglio d’Europa ha adottato una risoluzione contro la richiesta di estradizione formulata dagli USA.
Il 10 dicembre 2021 l’Alta corte di Londra ha accolto la richiesta e alcuni mesi fa la Corte di merito di Sua Maestà ha ordinato l’estradizione di Julian Assange negli Stati Uniti, dove avrebbe potuto essere condannato a 175 anni per aver svolto il suo lavoro di giornalista.
Ora, Julian Assange è finalmente libero, e potrà riabbracciare i suoi cari, e io sono in festa per tutti loro.
E NON dico grazie a nessuno, tanto meno al Governo americano, che lo ha tenuto segregato per anni, privandolo del bene più grande, la libertà, e che adesso si è dovuto ARRENDERE alla protesta delle donne e degli uomini liberi, che sono coloro che hanno spalancato le porte del carcere, e liberato Julian. Che, ne sono certo, continuerà a battersi per il bene più grande, la libertà di parola e di informazione. Perché i crimini devono essere denunciati, sempre. Sia che li abbia commessi un regime autoritario, sia uno che dice – a parole – di essere democratico.
In bocca al lupo, Julian.
“E’ impossibile correggere gli abusi se non sappiamo di averli davanti.” (Julian)
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Piero Gurrieri tra la gente