Nella questione Fanpage – Fratelli d’Italia per Donzelli il problema è la giornalista

DI SALVATORE GRANATA

 

La 7. Siamo a L’aria che tira.
In collegamento da Parenzo c’è il giovane rampollo di La Russa, Mr. Donzelli.
Normalmente le sue parole suscitano in me “ilarità”, goliardia, se dovessi giocare con ironia sulle sue uscite scandalose, ma talvolta mi suscitano tristezza, perché penso che al suo posto ci sarebbero tantissime persone molto più sincere e capaci di lui.
Ebbene, da Parenzo, Donzelli si è superato.
Un inviato lo intervista e gli chiede conto delle parole espresse dai giovani di Fratelli d’Italia, intrise di razzismo e antisemitismo, anche contro la senatrice del suo stesso partito, Ester Mieli, ex portavoce della Comunità ebraica di Roma, nipote dello scrittore e superstite dell’olocausto italiano Alberto Mieli.
Da un Politico serio, che appare davanti alle telecamere giustamente agitato, anche incazzato, ti aspetti una risposta di sdegno per quelle frasi, l’annuncio dei provvedimenti di espulsione di chi si è reso protagonista di quegli sproloqui, una chiara e netta presa di distanze per quella gente senza memoria e senza testa.
E invece no, perché si tratta di Donzelli. E la sua agitazione non è la manifestazione di rabbia nei confronti dei fascisti che hanno pronunciato quelle frasi ma è una rabbia figlia di un sentimento: l’amicizia.
Sì, per Donzelli il problema è la giornalista, che sotto copertura e con l’unico scopo di fare carriera, ha tradito gli amici e il nobilissimo valore dell’amicizia nutrito nel tempo con dei fascisti con cui normalmente andava a prendere una birra.
In questo Paese c’è gente surreale.
Gente che per difendere l’indifendibile, venderebbe pure la madre al miglior offerente.
Gente, elettori ed eletti, che hanno contezza della realtà ma se ne “strafottono” e campano soltanto di opportunismi e marchette.
Gente senza dignità.
La politica va per i fatti suoi, gli elettori sono peggio dei tifosi di calcio e si scannano virtualmente convinti di contare qualcosa, i giornali mangiano grazie ai politici e tutto è sempre più frammentato.
Finché non ci sarà qualcosa di nuovo e rivoluzionario, non cambierà mai niente.
La messa è finita. Andate in pace.
Amen.
.
Salvatore Granata