Mele marce un par de…

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Sarà perché sono stato parte attiva della politica extraparlamentare negli anni più complicati dell’Italia repubblicana ma a me le immagini della coraggiosa inchiesta di Fanpage non solo non mi sorprendono ma neppure mi scandalizzano.
L’ispirazione nazi-fascista di tutte le formazioni di estrema destra, che si chiamassero Giovane Italia, Fuan, Rosa dei Venti, Ordine Nuovo o Avanguardia Nazionale, non aveva certo bisogno di inchieste sotto copertura per essere scoperta né era un mistero la stretta commistione tra vari parlamentari del Movimento Sociale e altri pezzi grossi delle istituzioni non solo con lo squadrismo nero ma anche con le cellule terroristiche, da Piazza Fontana alla stazione di Bologna.
A sorprendermi e a scandalizzarmi è invece la spudoratezza con cui la presidente del consiglio attacca l’informazione invocando pubblicamente l’intervento del capo dello stato per reprimerla, roba che persino dittatori di rango come Pinochet o Putin hanno fatto il più possibile nell’ombra e disconoscendone sempre la paternità.
Non pretendo certo che tra il giornalismo libero e la capa di un partito antidemocratico intercorrano amorosi sensi ma qua siamo oltre la fisiologica inimicizia tra i regimi e la stampa, qua abbiamo un aspirante dittatore a cui ha dato di volta il cervello prima del tempo.
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Mario Piazza