Risvegli

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Che Biden fosse piuttosto “rintronato” lo avevamo capito tutti.
Tutti, tranne gli americani e la servitù.
Degli americani c’è poco da stupirsi. Io sono fermo alla mirabile definizione che ne fa Gaber in uno dei suoi pezzi più famosi, e del resto la conferma di quanto siano “stupidi” è tutta in quel confronto televisivo, dove uno stordito e un sociopatico si contendono il ruolo di uomo più potente della terra, una cosa che da sola rende la nostra estinzione la sola possibilità di salvezza.
E anche dalla servitù, europea e nostrana, che da sempre appoggia qualsiasi stronzata venga decisa da quelle parti senza nemmeno fiatare, in nome di una alleanza che in realtà è una schiavitù, non c’era da aspettarsi, ancora una volta, che l’uso anomalo della lingua, destinata di norma a ben altri piaceri.
Per loro, americani e servitù, Biden era il candidato perfetto, nonostante le emissioni anomale di gas, gli inciampi ripetuti, le strette di mano ai fantasmi, i balbettii, gli sguardi persi a rimirare il vuoto e via così fino alla recente caccia alle farfalle nell’ultimo G7, oltre a tutto il resto di una condizione per la quale l’unico posto dove dovrebbe stare già da tempo è una casa di riposo cullato dall’affetto dei suoi cari, e non certo la Casa Bianca.
Che quel pover’uomo fosse completamente rintronato era chiaro già da anni in qualsiasi Galassia conosciuta e financo al largo dei Bastioni di Orione.
Quello che semmai stupisce, ma anche no perché è chiaro da tempo come stiano le cose, è l’atteggiamento della stampa e dell’informazione che, a parte quei visionari del Fatto e poco altro, si sono talmente consegnati al blocco del Pensiero Unico che hanno dovuto aspettare che il rincoglionimento di Biden diventasse totalmente esplicito per accorgersi del problema.
Non è vero, sto scherzando: l’avevano capito perfino loro che quel vecchietto ormai andava bene per allietare i nipotini al canto del foco con due scorregge e non certo a governare il mondo, ma non gli veniva di dirlo, pareva scortese, poco rispettoso, magari il loro padrone li avrebbe rimproverati.
In fondo si tratta solo dei destini dell’intera umanità, si poteva anche far finta di niente.
Così hanno aspettato che Biden venisse mandato pubblicamente al massacro e umiliato miseramente. A quel punto, quando tutti, americani compresi, hanno denunciato il problema ipotizzando perfino una sostituzione in corsa, potevano accodarsi tranquillamente con i loro titoloni in grassetto da caduti dal pero.
Non c’era più alcun pericolo di dispiacere a nessun padrone.
L’ho già detto, lo so, ma giova ribadire: il problema non è la mancanza della libertà di stampa, ma quella dei giornalisti liberi.
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Orso Grigio