Squatters

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Li vorrei vedere quelli che attaccano le occupazioni abusive se si ritrovassero con le loro ineccepibili famigliole senza un tetto sopra la testa.
Niente letto, niente lavandini e niente fornelli e magari in inverno dalle parti di Torino o Milano. Chissà se avrebbero il coraggio di sfondare una porta per salvare le persone che amano e se stessi o se invece si lascerebbero crepare sotto un ponte o in una roulotte abbandonata.
Li vorrei proprio vedere questi soloni della legalità coperti di stracci, puzzolenti e affamati mentre da una panchina gelata del parco Lambro o del Valentino si ergono a difesa delle seconde o terze case, delle graduatorie per le case popolari e delle decine di migliaia di alloggi statali lasciati vuoti a marcire per l’incuria o la speculazione dei loro amministratori.
Ma che razza di gente siete, voi schifosi ipocriti e mentitori, che osate condannare chi reagisce con un’ingiustizia a un’ingiustizia mille volte più grande senza avere la più pallida idea della disperazione che spinge tanta gente perbene a violare la legge?
Per voi provo schifo ma anche pena, genuina compassione per chi spreca la propria vita senza l’unico ingrediente che la rende calda e degna di essere vissuta: l’empatia verso i propri simili in disgrazia.
Voi siete fortunati, non perché creperete nei vostri appartamenti di lusso vestiti con abiti di sartoria ma perché il vostro cervello guasto vi illuderà di aver vissuto una vita esemplare fino all’ultimo respiro.
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Mario Piazza