DI ENNIO REMONDINO
Dalla redazione di REMOCONTRO –
I primi ministri dei Conservatori dal 2010 a oggi: Rishi Sunak, Liz Truss, Boris Johnson, Theresa May e David Cameron durante la cerimonia del Remembrance Day. La foto giusta per una vigilia di funerale politico con tutti i principali colpevoli della dipartita. Domani quel partito per tanti anni al governo, subirà quasi certamente la peggiore sconfitta elettorale della sua lunga storia.
190 anni importanti conclusi male
Il Partito Conservatore britannico esiste da 190 anni durante i quali è stato al governo più di ogni altro partito del Regno Unito, sottolinea il Post. Nel ‘900 è stato al potere per più di sessant’anni e dal 2010 ha governato ininterrottamente con cinque primi ministri: tanti quanti il Partito Laburista dal 1945 in poi. Nelle ultime quattro elezioni parlamentari i Conservatori hanno sempre vinto. La loro più pesante sconfitta elettorale è nel 1997, con 165 seggi (su 650) alla Camera dei Comuni. Alle elezioni di domani 4 luglio andrà molto peggio, dicono tutti i sondaggi.
Dolenti colpevoli
Nella legislatura finita malamente, era nata con la netta vittoria del 2019, in cui si sono alternati tre primi ministri: Boris Johnson, Liz Truss (per soli 50 giorni) e infine Rishi Sunak. I colpevoli d’attualità con la catastrofe Boris-Brexit. Dal 2016 in poi i dirigenti del Partito Conservatore hanno cercato di limitare i danni economici, istituzionali e di immagine provocati dall’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Ma questo enorme sforzo ha logorato il partito e l’elettorato, tanto che secondo diversi pareri «al Partito Laburista è bastato nominare un leader ‘normale’ e spostarsi un filo al centro per rendersi vincenti».
Illusione Financial Times
Il Financial Times ha calcolato che in circa due terzi dei sondaggi pubblicati in questi 14 anni i Conservatori erano stati superati dai Laburisti, ma sono riusciti a tornare primi nei momenti decisivi, cioè quando si votava. Alla lunga però i 14 anni al governo hanno portato il partito a esasperare i suoi punti politici e retorici, senza avere il capitale politico per essere credibili, col partito a premiare la fedeltà più che la competenza, nella propria classe dirigente. Clamorosa la catastrofe Liz Truss, premier per soli 50 giorni.
Incompetenti ma fedeli
Durante il suo mandato Cameron promosse nel suo governo diversi deputati che non avevano particolari meriti se non quello di obbedire alle indicazioni del partito o di essere efficaci nelle interviste televisive. Tra loro ci fu Liz Truss, che a pochi anni dall’ingresso in parlamento diventò ministra dell’Ambiente, della Giustizia e poi del Commercio internazionale. Numerosi dei ministri dei governi di Johnson e Sunak hanno avuto carriere simili. La London Review of Books, parla di «una tendenza fatale» allo short-terminism, cioè alle decisioni a breve termine.
Il potere nel non saper fare
A marzo il New Yorker ha dedicato un approfondimento ai danni sociali ed economici delle dissennate politiche di austerità economica di Cameron. di queste misure. Tra il 2010 e il 2019 la spesa pubblica britannica è scesa dal 41 al 35 per cento del PIL. L’attuale crisi del sistema sanitario nazionale è cominciata allora. Tra il 2009 e il 2022 i fondi pubblici per l’edilizia scolastica sono stati praticamente dimezzati. Lo scorso autunno centinaia di scuole sono rimaste chiuse per riparazioni d’emergenza.
Tutte le colpe sull’Ue
A marzo il New Yorker ha dedicato un approfondimento ai danni sociali ed economici delle politiche di austerità economica di Cameron. Tra il 2010 e il 2019 la spesa pubblica britannica è scesa dal 41 al 35 per cento del PIL. L’attuale crisi del sistema sanitario nazionale è cominciata allora. Tra il 2009 e il 2022 i fondi pubblici per l’edilizia scolastica sono stati dimezzati. Lo scorso autunno centinaia di scuole sono rimaste chiuse per riparazioni d’emergenza. E l’ala destra del partito Conservatore fece campagna Brexit incolpando l’Unione per tutto ciò non andava nel paese.
L’inciampo di Cameron
Il referendum fu convocato da Cameron in una concessione all’ala destra euroscettica del suo partito, convinto di poter vincere e rafforzare la posizione del Regno Unito nell’Unione. Accadde il contrario. Brexit non ha mantenuto nessuna delle promesse di chi la sosteneva per convinzione, o più spesso, per calcolo politico. Secondo Bloomberg, Brexit sta costando all’economia britannica 118 miliardi di euro l’anno. L’amministrazione comunale di Londra ha calcolato una mancata crescita di 35 miliardi di euro per la capitale e una perdita di 290mila posti di lavoro rispetto al paese nell l’Unione.
Danni Brexit e poi Boris
Negli otto anni dopo il referendum il PIL del Regno Unito è cresciuto meno di quello di paesi con dimensioni paragonabili e in generale meno di quello dei paesi dell’Unione Europea, mentre fino al 2016 era avvenuto il contrario. Nel 2018 l’allora prima ministra Theresa May promise che il Regno Unito avrebbe «ripreso il controllo» su una serie di temi che a suo dire gli erano stati sottratti dalle istituzioni europee: uno slogan di estrema destra, e i Conservatori con Boris Johnson hanno stravinto le elezioni del 2019.
Dalle stelle alle stalle
Nel 2019 Johnson ottenne una maggioranza di 80 voti alla Camera dei Comuni, il miglior risultato dal 1983. Ma invece di fare riforme, i Conservatori furono costretti a far fronte a una serie di scandali. Il più grave è stato il cosiddetto ‘Partygate’, le feste organizzate in pieno lockdown durante la pandemia nella residenza del primo ministro a Downing Street e in altri palazzi governativi tra il maggio del 2020 e l’aprile del 2021, su cui Johnson ha mentito al parlamento. Poi, scandali di molestie sessuali che hanno infine costretto Johnson a lasciare la carica di primo ministro.
Sunak più ricco di Re Carlo
Dopo i disastrosi e imbarazzanti 50 giorni al governo di Truss, da ottobre 2022 l’attuale primo ministro Sunak ha cercato di salvare il salvabile. Il fatto che abbia un patrimonio personale di circa 768 milioni di euro, superiore a quello di re Carlo, non ha aiutato alla sua immagine, sottolia il Post. In campagna elettorale Sunak ha fatto proposte controverse come il servizio militare o civile obbligatorio per i giovani e poi, lo ‘scandalo delle scommesse’, con esponenti politici che avevano puntato soldi sulla data delle elezioni che loro avevano saputo in anticipo.
Appelli a non farli perdere troppo
La campagna elettorale dei Conservatori si è progressivamente concentrata sul contenere le proporzioni della vittoria dei Laburisti, e quindi della propria sconfitta. Ancora non si è votato e già nel Partito Conservatore è iniziata la campagna elettorale per succedere a Sunak, che peraltro rischia seriamente di non essere eletto nel suo seggio.
“Anche gli elettori sono divisi: secondo un sondaggio, il 43 per cento di chi li ha votati nel 2019 vorrebbe che il Partito Conservatore adottasse posizioni ancora più nazionaliste; il 41 per cento invece auspica un approccio più centrista, come quello impresso da Cameron, che lo scorso autunno è tornato al governo come ministro degli Esteri. Due tendenze piuttosto inconciliabili tra di loro.”
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Articolo di Ennio Remondino, dalla redazione di
3 Luglio 2024