Il “sistema Aprilia”: ai domiciliari il sindaco e agli arresti “veri” altri politici coinvolti

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Sindaco di FI eletto in coalizione con FdI e Lega. In quel di Aprilia, agro Pontino, terra di destra estrema, non lontano da Affile e il suo mausoleo in onore del “Maresciallo d’Italia”, Graziani. Ma anche terra di mafia degli “zingari” e altre mafie, con note e verificate simpatie destrorse. E con, non guasta mai, pacchetti significativi di voti che decidono sindaci e giunte.
E, a leggere il provvedimento della DDA in collaborazione con la DIA, che ha mandato agli arresti domiciliari il sindaco e agli arresti veri molti altri, nel “sistema Aprilia” non si sono fatti mancare nulla. Dalle armi da fuoco alle estorsioni, passando per usura e traffico di droghe. In pratica l’ABC dei gruppi mafiosi. Il sindaco presentatosi alle elezioni quando già era in esame una richiesta di arresto.
Se le accuse verranno confermate, un patto scellerato fra mafie e politica per “prendersi” la cittadina di Aprilia con annessi e connessi. Va solo verificato quante accuse reggeranno alla cancellazione dell’abuso di ufficio. E proprio questo caso diventa di scuola per capire gli effetti terrificanti di quella riforma voluta da Nordio e dalle destre. E va detto che in ogni caso di corruzione vi sono soldi sottratti alle comunità, Ergo a tutti noi.
Il fatto che in almeno 90 casi su cento gli amministratori che cadono sotto indagine sono leghisti, o di Forza Italia, o di Fratelli d’Italia, ci fa capire quanto siano strumentali le accuse ai magistrati, le levate di scudi contro l’applicazione delle leggi e il richiamo a presunte persecuzioni giudiziarie.
Ciò che risulta evidente, invece, è che i tentativi di stravolgere la giurisdizione con schiforme di vario tipo, a partire da quella firmata dalla Cartabia, fino a quella in itinere di Nordio, non siano altro che manovre difensive di una classe politica consapevolmente corrotta, che cerca di sfuggire a indagini e punizioni.
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Giancarlo Selmi