Ministro Nordio, legge e ordine non valgono per la corruzione?

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Eccoci qui, siamo arrivati al giorno in cui si vota in Parlamento l’abolizione del reato di abuso d’ufficio e il restringimento del campo delle intercettazioni.
Per il ministro Nordio, mi chiedo, non sarebbe più opportuno cercare un punto di equilibrio tra la garanzia della reputazione del politico o dirigente indagato e la tutela dei soldi degli italiani?
Perché a me sembra che stia utilizzando il garantismo unicamente per creare un bello scudo a protezione della connivenza tra politica e criminalità che, ripeterò fino allo sfinimento, sfila i soldi dalle tasche dei cittadini onesti che pagano con enormi sacrifici tasse e balzelli vari che, anziché essere usati per i servizi, finiscono nei conti di mafie, politici e funzionari corrotti.
Grazie alle intercettazioni, per esempio, sono stati scoperti reati molto gravi nelle indagini venute alla luce ieri su Aprilia. Pensate, anche il sindaco è stato arrestato e i consiglieri di opposizione (tra cui l’ex sindaco e l’ex candidata sindaco) sono indagati coinvolgendo in quest’inchiesta destra e sinistra bellamente a braccetto. Le accuse sono gravi: usura, estorsioni, scambio politico mafioso, appalti truccati e imprese favorite a scapito di altre. Che schifo infinito a danno degli imprenditori onesti e dei contribuenti costretti a mantenere queste immani porcherie mentre nel dibattito pubblico ci si trastulla su “cos’è la destra e cos’è la sinistra”.
Ministro Nordio, perché mai Lei e il Presidente del Consiglio Meloni non siete rigorosi nel perseguire i reati dei cosiddetti colletti bianchi che impoveriscono la Nazione come lo siete con chi organizza rave party o per chi si avvale della pratica dell’utero in affitto? Legge e ordine non valgono per la corruzione?