Jasmine, la guerriera di Wimbledon

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Due finali slam consecutive, al Roland Garros di un mese fa e oggi a Wimbledon. L’ultima a riuscirci fu Serena Williams, detta The Queen, l’icona più venerata nella storia del tennis femminile. Oggi è la volta di Jasmine Paolini.

Padre italiano, madre polacca e nonno ghanese. Snobbata, quando non derisa, dagli addetti ai lavori per via di quel suo 1.63 di altezza, che nel tennis di sicuro non rappresenta un vantaggio. Jasmine deve aspettare di compiere 22 anni prima di vincere il suo primo incontro ufficiale nel circuito WTA, al Claro Open Colsanitas di Bogotà del 2018, mentre il suo primo torneo se lo aggiudica nel 2021 a Bol, in Croazia. A 27 anni il suo palmares vanta soltanto due titoli WTA, peraltro minori. Un bottino magro.

Jasmine esplode lo scorso febbraio. Ha da poco compiuto 28 anni e vince il WTA 1000 di Dubai, demolendo in finale la russa Anna Kalinskaja, la fidanzata di Sinner. Un caso, secondo alcuni. E invece no, secondo i fatti. Perché a giugno spopola anche al Roland Garros, dove viene fermata soltanto in finale, e soltanto da una extraterrestre di nome Iga Swiatek.

Ora è in finale a Wimbledon, prima tennista italiana ad arrivarci, dopo aver sconfitto la croata Donna Vekic, una che nel ranking mondiale occupa misteriosamente soltanto la posizione n. 37. Da horror il primo set di Jasmine, che la vede in completa balìa della forte avversaria per l’80% del tempo. Poi, una perfetta combinazione tra il suo furore agonistico e una tecnica evolutasi rapidamente negli ultimi tempi, arginano l’aggressività della croata e i suoi 16 cm in più, fino a costringerla al super tie-break nel terzo ed ultimo set. La grinta della Paolini fa il resto.

Chi ancora non la conosce bene, ricorre spesso alle palle corte, sul presupposto che due gambe così non possono garantire recuperi fulminei da fondo campo. Pessima valutazione. Le recupera quasi tutte. E quando è lei a tirare le palle corte, non ce n’è per nessuna, neanche per le più stangone.

Domani Jasmine incontrerà in finale Barbora Krejcikova, della Repubblica Ceca, numero 18 del mondo. Vincitrice del Roland Garros nel 2021, ha appena eliminato la russa naturalizzata kazaka Elena Rybakina, numero 4 del ranking, quindi un gradino sopra la nostra Paolini, ma nel match apparsa a tratti irriconoscibile. La ceca, altra stangona di 1.78, è alla portata dell’italiana, che se riesce a giocare almeno buona parte del match come nel secondo set contro la croata, può arrivare anche ad asfaltarla.