Ordine sparso

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Quando sto fermo per un po’ di giorni mi chiedo ogni volta se valga la pena ricominciare a mettere insieme qualche pensiero da condividere con voi o non sia meglio invece andarmene anch’io mestamente a fare in cu*o dove ho già mandato da tempo gran parte del rimanente genere umano.
Mi rispondo sempre che in effetti non c’è nessuna ragione perché continui a scrivere, che tanto di quello che pensiamo, giusto o sbagliato che sia, non frega un cacchio a nessuno e che le cose cambieranno comunque in peggio, con noi o senza.
Poi però, passata questa botta di euforia e ritenendo ancora inopportuna l’alternativa suddetta, mando dentro le cuffie la solita musica al fine di deliziare quel che resta deli miei neuroni e ricomincio a spippolare sulla tastiera.
Vediamo quindi cosa è successo.
La Rai aggiunge gli applausi a Sangiuliano e gli toglie i fischi, una roba che nemmeno l’Istituto Luce originale. Quando gli allievi superano i maestri insomma.
Tuttavia, come ho già detto in altre occasioni, nessuno stupore. Chi ci governa è perché ci rappresenta alla grande e questo signore, in grado financo di indossare occhiali che da soli dicono tutto di lui, è il ministro perfetto per noi, piccolo popolo di ignoranti. In quel ruolo una figura culturalmente troppo elevata sarebbe parsa inadeguata, incomprensibile, del tutto fuori luogo.
E la rai ha perfino sbagliato a censurare i fischi. Non serviva, più lo fischiano, più rimedia figure da concorrente dell’Eredità e più la gente lo amerà.
Magari, quando sarà morto, ci sarà anche per lui l’intitolazione di qualcosa. Un’aula magna, una sala a suo nome al MoMA di Ciggiano, un’Università, una bettola, i cessi di un autogrill.
L’aeroporto intitolato a Silvio Berlusconi apre tutto un mondo di possibilità.
E’ stato abolito l’abuso di ufficio, una misura di cui tutti sentivamo l’impellente bisogno e del tutto prioritaria per i bisogni dei cittadini.
E anche qui Nordio appare del tutto perfetto. Del resto se chiami Orietta Berti alla Sagra della Ranocchia Sgusciata poi non è che puoi pretendere che faccia blues.
In Francia hanno finalmente rimesso i coperchi ai tombini delle fogne, ma cambierà poco lo stesso.
Ci sono tre formazioni che dovranno mettersi d’accordo e la vedo piuttosto complicata. Certi fenomeni nostrani consigliano governi tecnici sull’esperienza dei disastri monti e di draghi.
Io non ho grande simpatia per i francesi, confesso che quando la Spagna li ha buttati fuori ho goduto come un cercopiteco, ma nonostante non li ami affatto è un male che non gli auguro. I tecnici appartengono a un altro mondo, delle vite e dei bisogni delle persone normali non sanno un caz*o di niente, e quello che sanno non lo vivono, non lo capiscono e comunque non gli interessa.
Se proprio vi serve un tecnico chiamatelo quando si rompe la lavatrice.
Per il resto evitateli come i ricci dentro le mutande.
Meloni, donna madre italiana cristiana, una di voi però con la villa milionaria e outfit che avrebbero umiliato la Ferragni dei tempi d’oro, insomma lei, promette più fondi da destinare alle spese militari. Non alla Sanità, agli ultimi, alle pensioni, alla scuola… no: alle spese militari. In questa fregola guerrafondaia giura amore eterno a Zelenski al quale fornisce allegramente armi non si sa di quale tipo e non si sa in quali quantità. Ora, che lei tenga tutto segreto potrebbe avere anche un senso, hai visto mai che la sfanculino anche i suoi se conoscessero la realtà delle cose. Quello che però non esiste proprio è il silenzio delle opposizioni. E visto che in politica chi tace acconsente, e non sta solo zitto come rifletteva il grande Nuti in quel capolavoro che è “Madonna che silenzio c’è stasera”, è inaccettabile che nessuno le chieda conto di questo traffico di morte che avviene senza alcun passaggio parlamentare. Evidentemente questa sorta di eccitazione guerrafondaia è piuttosto trasversale.
A tutti consiglierei orgasmi diversi.
Sempre in tema di morte c’è stato l’ospedale colpito dai russi, o da Kiev, o da una meteora fuori controllo, o forse un botto di capodanno fuori stagione. La notizia ha avuto un risalto enorme, giustamente.
Io non amo fare benaltrismo, certe cose hanno un senso ben definito già in sé e senza bisogno di ridimensionarle o amplificarle confrontandole con altre, e non voglio nemmeno fare classifiche statistiche del dolore, che lascio volentieri ai bravi giornalisti. Tuttavia farò un po’ un’eccezione e voglio ricordare che in Palestina è in atto un genocidio sotto gli occhi e il silenzio complice di tutti, e su quelle terre martoriate muoiono ogni giorno, dilaniati dalle bombe e dalla miseria, e sono quasi tutti bambini, ma non vedo per questa tragedia la stessa attenzione, non sento lo stesso dolore, non leggo titoli cubitali su Repubblica.
L’evidenza delle cose è che della Palestina non frega una sega a nessuno, A NESSUNO, mentre per l’Ucraina si spendono miliardi e buoni sentimenti e si riservano a quella sciagura umana di Zelensky attenzioni che appaiono perfino perverse, innaturali.
Le mie idee le sapete e sono sempre quelle.
Voi se volete continuate pure a farvi “seghine” sull’aggredito e sull’aggressore, ma la realtà di quella guerra è ben più complessa e se il dittatore Putin ha le sue colpe, che non sarò certo io a negare, il rintronato e fintamente democratico Biden e quelli prima di lui, ne hanno altrettante, e altrettanto gravi.
E’ l’America che impone la sua visione e la sua volontà imperialista a cui ci dobbiamo tutti assoggettare, senza fiatare, senza obiettare, da servi quali siamo. Un Alleanza piuttosto dispotica, quella atlantica, perché loro sono i buoni e i giusti, possiedono qualsiasi verità e quindi si fa come dicono loro senza rompere le palle.
E il Pensiero Unico dei nostri media si adegua con grande disciplina e nessuna dignità.
A proposito di Biden il mondo continua a chiedersi se sia o meno in grado di intendere e di volere.
Ora, se uno chiunque di noi avesse un paren… no, ho fatto l’esempio sbagliato, se avesse un amico in quelle condizioni gli consiglierebbe una visita da uno bravo, ce lo porterebbe lui, e comunque gli impedirebbe di svolgere attività che possano danneggiare lui stesso e pure chi gli sta vicino, tipo guidare o anche solo camminare visto che non si regge in piedi. Magari lo accompagnerebbe amorevolmente ai giardinetti, gli comprerebbe un gelato, gli metterebbe un cappello di paglia per il sole e finirebbe lì, in attesa che si liberi un posto alla casa di riposo.
E invece, nel suo caso, invece di ricoverarlo, ci si pone ancora il dubbio, tanto che vuoi che succeda a parte farci saltare tutti per aria, e gli si chiede perfino se si senta in grado di continuare.
Come chiedere al Nocciolo, dopo le otto di sera, se si sente sobrio.
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Orso Grigio