Ministro Crosetto, chi davvero vuole difendere il proprio paese deve negoziare la pace

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Stamattina sul Corriere, Crosetto intima a chi (in questo caso Salvini) chiede di smettere di inviare armi in Ucraina di “concludere il ragionamento” ammettendo che si vuole la resa e che non si intende permettere la difesa degli ospedali e di tutti i siti in cui ci sono civili e in particolare bambini.
Bene, anzi male perché non è chiara la conclusione del suo ragionamento.
Il governo italiano fin dove ha intenzione di spingersi? Crosetto omette di dire (e l’intervistatore di chiedere) che tutte le previsioni fatte fino ad ora dai leader occidentali sulla capitolazione della Federazione Russa sono state smentite dai fatti. La strategia perseguita fin qui ha portato migliaia di morti, l’Ucraina rasa al suolo, crisi economica in Europa e i missili puntati su Mosca hanno reso bersaglio di Putin le capitali europee.
Quindi, Crosetto, anziché battibeccare con Salvini, potrebbe, dal momento che lei è un ministro, “concludere il suo ragionamento” per fare sapere ai cittadini italiani dove ci state portando? Le armi inviate in questi due anni e mezzo non sono servite a fermare la Russia. Qual è il prossimo passo?
Egregio Ministro, gli accordi si fanno con i nemici e chi vuole proteggere il proprio Paese da una guerra, chi vuole impedire che i propri ragazzi siano costretti ad andare al fronte, deve negoziare la pace con la consapevolezza che qualcosa si dovrà cedere. Il costo da pagare c’è se davvero si vogliono proteggere i bambini e i civili in genere.
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Barbara Lezzi