DI CLAUDIO KHALED SER
Che cos’altro devo dire, cosa raccontarvi di più dell’orrore che da ormai nove mesi vi racconto su questa pagina ?
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Cosa aggiungere alla rabbia e alla disperazione di ogni mio post, all’impotenza mia, nostra, davanti al genocidio di un Popolo a cui assistiamo sgomenti?
Nulla, non ho più nulla da dire.
L’ennesimo massacro, cento Persone uccise per ucciderne uno.
Uno che nemmeno si trovava tra quei disperati.
Oltre 40 mila i morti uccisi dalle bombe e dai proiettili.
Molti altri morti per fame, per malattie, per le angherie e gli stenti con i quali deve sopravvivere un Popolo martoriato ogni giorno, ogni ora, ogni minuto.
Sui giornali, sulle tv, si rincorrono le voci di una tregua, di un accordo tra gli assassini e le vittime.
NON c’é nessuna tregua;
NON ci sono colloqui;
NON c’é via d’uscita all’incubo.
E’ solo propaganda, fumo negli occhi per coprire il massacro.
E non potrebbe essere altrimenti.
Come si fa a chiedere alle vittime di parlare con i loro assassini? Come si può ascoltare le voci di questi maledetti criminali?
Quando finirà questa guerra ?
Le parole di Shaykh Aḥmad Yāsīn, uno dei fondatori di Hamas, hanno tracciato un solco invalicabile:
” Fino a quando anche un solo ebreo, calpesterà il suolo della Palestina, la guerra di liberazione non avrà mai fine “
Non ho niente altro da dire.
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Claudio Khaled Ser