Diamo altri numeri…

DI SALVATORE GRANATA

 

Siamo il Paese europeo in cui negli ultimi tre anni i salari sono crollati di più: -6,9%.
Ma siamo anche il Paese europeo dove i contratti di lavoro non vengono ridiscussi seriamente dagli anni ’90.
Ma siamo soprattutto uno dei pochi Paesi europei che non ha adeguato gli stipendi all’entrata nell’Eurozona.
È raddoppiato, se non triplicato o quadruplicato tutto.
Dalla benzina al caffè, dai gelati a qualsiasi bene di consumo. Per non parlare delle prestazioni mediche private, dei vestiti, del costo di una casa o di un affitto.
In più, i contratti, grazie a certa gente, sono stati addirittura resi a tempo determinatissimo. A mesi o a giorni.
Riassumendo: giovani, pensionati, imprenditori corretti, lavoratori autonomi e dipendenti, figli di nessuno senza conoscenze ma bravi e competenti, disoccupati e disabili, hanno e avranno sempre meno speranze.
In un Paese normale, chiunque abbia un minimo di cervello, si sarebbe dovuto organizzare in maniera massiccia per evitare tale deriva e fondare un mega partito popolare che comprenda tutti coloro che non si sentono rappresentati e quelli che non vanno a votare da anni, per mandare a casa tutti, nessuno escluso: dagli eredi di Prodi (i pidini) a quelli di Andreotti (Tabacci o Di Maio), passando per i renziani e gli eredi di berlusca (quelli dell’attuale esecutivo),
Ma siccome siamo un Paese corrotto, disonesto, pieno di arrivisti e finti bonaccioni, dove chiunque prende la palla al balzo per creare la sua piccola oasi di potere, restiamo e resteremo al palo per i prossimi decenni.
Ci sono soltanto due vie: o una Rivoluzione francese in stile 1789, ma non siamo in grado né servirebbe a lungo termine, poiché dopo una Rivoluzione c’è sempre una Restaurazione, oppure approntare una rivoluzione culturale chirurgica dal basso dove non ci siano persone che prendano il comando, ma semplicemente gente affidabile che controlli le derive di organizzazioni serie che provino a offrire una vera e valida alternativa.
Al momento, la Politica, offre sempre al popolo onesto di turarsi il naso.
E di questo passo non cambierà mai nulla.
Prima i tifosi e i chattatori seriali comprendono che le critiche vanno fatte a quegli “onesti che deviano” (che in realtà sono arrivisti 2.0) e non ai disonesti (perché quelli non hanno bisogno di consensi aggiuntivi, gli bastano i voti di sistema, garantiti anche dal rosatellum), prima si muoverà qualcosa.
Il nostro è un Paese al contrario.
Bisogna paradossalmente ragionare al contrario per riportare un minimo d’ordine.
“Ripulire” (eticamente e politicamente parlando) l’opposizione dal marcio, per poter contrattaccare tranquillamente.
Se non si riesce ad essere più attrattivi di un La Russa o un Gasparri, c’è qualcosa di grosso che non va. Collusi a parte, c’è qualcosa che non va.
Altrimenti, come consiglio sempre alle persone buone, oneste e volenterose, soprattutto ai più giovani: scappate in Paesi simili al nostro come libertà di movimento, dove però siete pagati per ciò che meritate.
Per quello che siete. E dove siete rispettati come persone, non per il vostro status economico-sociale.
Ándale, Ándale!
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Salvatore Granata