Questione di priorità e di guardarsi intorno, ogni tanto…

DI ENZO PALIOTTI

 

Abbiamo assistito, nel giro di due/tre settimane come si può cambiare anche quello che è dato per scontato, considerato impossibile da cambiare. Eppure, è successo.

Non tanto in Inghilterra dove il risultato del voto ha cambiato poco, anche se poco abbastanza per intimorire il “padrone precedente”. Ma in Francia? In Francia ci dicono che cambiare è servito a poco perché adesso litigheranno in tre per chi dovrà governare. Ma in tutti e due i casi c’è una costante, qualcosa che nel nostro paese non c’è più, se mai c’è stato. Il timore di perdere il bene più grande che c’è: la libertà. Ma anche il piacere di sentirsi parte di un progetto e di sconfiggere un nemico che vorrebbe rialzare la testa e riportare il cittadino allo stato di suddito.

Questo gli elettori lo hanno capito ed hanno punito, in Inghilterra chi ha fatto disastri in ogni settore della vita. In Francia hanno ricacciato indietro chi voleva imitare l’Italia attuale. Ma una parte decisiva l’hanno fatto i politici che hanno compreso il pericolo che si correva con l’avvento di Le Pen, di RN e soci. D’accordo poi i vincenti discuteranno sul chi governerà, ma il pericolo più incombente lo hanno sconfitto mettendo da parte tutto, rispettando la priorità del momento.

Questo in Italia non succede, oramai è così da anni, decenni. Ognuno dice di far parte dell’opposizione ma ognuno con i suoi “interessi di bottega” da far rispettare e da far prevalere anche nei confronti di altri che si dicono della stessa parte. A questi la Francia non ha insegnato niente. Mettere da parte cioè quelle che ognuno di loro considera priorità assolute.  Ognuno ha le sue e devono prevalere sulle altre anche se si somigliano ma non basta. Eppure, sarebbe utile pensare che la priorità principale sarebbe quella di ricacciare indietro il pericolo di un ritorno alle camicie nere travestite con giacca e cravatta e camicia candida come neve ed attaccano legalità, eguaglianza, diritti inalienabili, allargando il gap tra chi si arricchisce, con ogni sistema, e chi stenta ad arrivare alla fine del mese, che più tempo passa più si accorcia.

Questa sarebbe la sola priorità che i politici, quelli dell’opposizione, dovrebbero mettere davanti a tutto, con la Costituzione alla mano, rispettando gli ideali di base di quella parte a cui dicono di appartenere. E invece si va avanti infelici e divisi. Infelici noi elettori perché loro, i politici, bene o male una poltrona la riescono sempre a raccattare, al di là di ogni priorità, della Costituzione e degli ideali che restano solo nella memoria di chi, come me ha tagliato il traguardo dei settanta ed oltre.

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Enzo Paliotti