La coerenza Meloni, la coerenza. Altrimenti vale tutto

DI SALVATORE GRANATA

 

In un passato non troppo lontano, quando stava all’opposizione, Meloni definiva l’uso della fiducia da parte dei governi una “scelta oligarchica”, o un “errore drammatico”, o una “vergogna” o ancora una “mortificazione del Parlamento”.
Giusto. Le do anche ragione.
Oggi però, dato che il suo governo ha stabilito il record di voti di fiducia, ben 60, in rapporto alle leggi approvate, possiamo dire qualcosa di simile o alimentiamo il clima d’odio?
No, per capire.
Possiamo dire che avere la seconda carica dello Stato con i busti di Benito “per collezione” in casa è una mortificazione del Parlamento e dell’Italia intera?
Possiamo dire che è una “vergogna” avere 100 miliardi di euro di buco l’anno in materia di evasione fiscale e 60 di corruzione?
Possiamo dire che è una scelta oligarchica il concordato preventivo perché tende una mano a chi non paga le tasse?
E possiamo dire che destinare 25 miliardi di euro per un ponte inutile quando le infrastrutture interne di Calabria e Sicilia fanno pena sia un errore drammatico di valutazione della spesa pubblica oltreché pura incompetenza di chi guida il ministero?
E di conseguenza, mi chiedo se non sia parimenti una vergogna non destinare parte di tali fondi alla Sanità Pubblica nel Mezzogiorno per limitare il collasso del nostro Servizio Sanitario Nazionale?
E gli extraprofitti di banche e multinazionali non tassati?
E l’autonomia differenziata che alimenta le differenze già esistenti tra le Regioni virtuose e quelle più povere?
E i soldi pubblici spesi in armi?
E i salari sempre più bassi rispetto alla crescita esponenziale dei beni di consumo?
E aver tolto dei sussidi vitali ai poveri?
Tutti questi “errori drammatici” non sono una colossale “vergogna” per un esecutivo che si professa sovranista e patriottico?
La coerenza Meloni. La coerenza.
Altrimenti vale tutto.
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Salvatore Granata