19 Luglio 1992: Strage di Via D’amelio, con le nuove leggi ci allontaniamo sempre di più dalla verità sui mandanti

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Viene da chiedersi: ne è valsa la pena?
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In questi trentadue anni abbiamo avuto Berlusconi protagonista della scena pubblica con il suo partito fondato da un condannato per Mafia con cui tutte le forze ora in Parlamento hanno governato almeno una volta.
Abbiamo avuto depistaggi, corruzione, connivenze e contiguità che non hanno permesso di fare piena luce sulle stragi.
Ora abbiamo un Governo il cui ministro della Giustizia non fa altro che attaccare la magistratura e cercare nuove formule per parare il sedere dei colletti bianchi.
La Mafia è cambiata, è più sofisticata, attraverso la corruzione di politici e funzionari mette le mani sui soldi pubblici che poi sono i cittadini onesti a ripagare. E il ministro lì agisce, indebolendo i presidi anticorruzione e togliendo gli strumenti di indagine ai giudici che dovrebbero, secondo lui, tornare ai vecchi metodi. La Mafia si aggiorna e lo Stato regredisce.
Ricetta efficace per dare eccellenti margini di vantaggio ai criminali.
Borsellino, quando venne fatto saltare in aria con la sua scorta, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Emanuela Loi e Claudio Traina, aveva poco più di cinquant’anni, tre figli e una moglie.
Era consapevole del pericolo che correva e sapeva che la solitudine in cui venne fatto sprofondare era una delle armi da usare per ucciderlo. Eppure, andò avanti lo stesso.
Non è quindi corretto chiedersi se ne sia valsa la pena, c’è solo da riconoscere che ci sono uomini e donne che non assecondano la propria convenienza ma seguono pedissequamente ciò che il senso di onestà e dello Stato dice loro. Sono persone diverse dai mediocri che ottengono dalla vita, grazie alla loro meschinità, laute ricompense.
Abbiamo anche altro.
Abbiamo la Presidente del Consiglio, cresciuta nell’ombra berlusconiana, che ha scelto Nordio per produrre riforme che soffocano la giustizia ma che usa, ottenendo ampio consenso, la figura di Borsellino per ripulirsi l’immagine.
E ci riesce benissimo visto i risultati elettorali.
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Barbara Lezzi