La legalità secondo il governo Meloni

DI ENZO PALIOTTI

 

“Nessuna inchiesta può e deve condizionare la legittimità di una carica politica o amministrativa determinata dalla volontà popolare” sono parole del ministro della giustizia Nordio, espresse durante un “question time” dei giorni passati in Parlamento relativa alla vicenda giudiziaria che vede coinvolto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti.

Il ministro dice di non comprendere il provvedimento ma una cosa gli è chiara: “i colletti bianchi non si toccano”.

Una dichiarazione gravissima che mette naturalmente, e ancora una volta, in discussione quanto si legge a caratteri cubitali ciò che è scritto in tutte le aule di tribunale: “La legge è uguale per tutti”.

Quanto afferma il ministro è in perfetta linea con la legge, da poco approvata, che abolisce di fatto l’abuso d’ufficio, il reato cioè dal quale parte ogni genere di illegalità. E quindi, una volta eletto un individuo non può e non deve essere messo in discussione, “disturbato”, perché eletto dal popolo. Che poi, era uno dei “crismi” di Berlusconi, quindi nessuna meraviglia se i suoi predecessori lo stanno mettendo in atto.

Al di là, poi, di come ci sia arrivi ad una carica pubblica, tra patti con chissà chi, voti di scambio con chissà chi, promesse elettorali che terminano e cadono alla chiusura dei seggi. Ma è immaginabile che il ministro Nordio stia pensando a come disfarsi anche di questo altro “possibile disturbo”  depenalizzando tutte quelle attività illegali che girano intorno alle elezioni.

E’ chiaro quindi che alla cancellazione dell’abuso di ufficio seguirà qualche altro “artificio” per non incorrere nei magli della giustizia: “nessuno deve disturbare il manovratore” che deve avere le mani libere. E così piano, piano si arriva al disfacimento dello stato di diritto, l’illegalità sarà legalizzata, quella dei poteri forti ovviamente e la corruzione diverrà un metodo di lavoro, c’è già qualcuno che ha pensato di fatturare le tangenti, che saranno ovviamente “esenti IVA”.

Buona fortuna a tutti.

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Enzo Paliotti