Macerie

DI ORSO GRIGIO

REDAZIONE

 

Premessa.
Sapete quello che penso dell’Europa, l’ho scritto fino alla nausea (la mia di sicuro).
Più o meno tutto il male possibile.
E credo da sempre, ancora più dopo la svolta guerrafondaia e lo squallido palesarsi dell’appecoramento totale nei confronti dell’America, che avrebbe dovuto essere la sinistra, o chi si dichiara stazionante da quelle parti, a pretendere cambiamenti profondi e dissociarsi da questo comitato d’affari bancario senza dignità né identità politica.
Fine della premessa.
La mia previsione che Schlein e Meloni votassero entrambe la rielezione di Nostra Signora della Guerra Permanente si è rivelata sbagliata.
Quella previsione nascondeva in realtà la speranza che il PD, in uno scatto di dignità, non lo facesse.
E invece a non farlo è stata Meloni, una specie di asino di Buridano che non ha saputo decidere quale becchime le convenisse di più.
Ora però, di quello che fa la destra mi frega un po’ meno di niente, sapete che per me l’unica strada è uno più di loro e che tutto il resto sono solo chiacchiere da talk e cadute stupite dal pero. Se capita poi che coincida con quello che farei io, come votare contro la rielezione di quel fenomeno, non è certo per gli stessi motivi.
Vale semmai la vecchia teoria dell’orologio rotto: il loro.
E anche sui verdi che si sono fatti fregare come capitò ai 5S la volta scorsa, dico solo che, a differenza del Movimento che non poteva conoscerla, loro non hanno proprio attenuanti. Hanno avuto tutto il tempo di verificare la dipendenza tossica della signora nei confronti di certe lobby, soprattutto quella delle armi. Ma anche qui niente di nuovo: di loro, come dei radicali, non mi sono mai fidato. A portare avanti idee nobilissime e di certo condivisibili ci sono sempre stati personaggi del tutto improponibili e affatto credibili. E se la persona è sbagliata può apparire sbagliato anche quello che dice.
Di quello che fa il PD invece mi importa un po’ di più.
Sì perché so bene che ormai lì dentro sono solo un’accozzaglia di post-democristiani senza però la qualità politica che qualche democristiano aveva, ma mi rompe i coglioni che abbiano indegnamente occupato quello spazio a sinistra che una volta era anche casa mia.
E visto che, come ho detto, credo fermamente che dovrebbe essere proprio la sinistra a contestare questo gigantesco e costosissimo Ente Merenda, Casa di Riposo doratissima per politici trombati al servizio di Usa e banche tedesche, mi aspettavo un po’ più di coerenza, se non proprio di dignità. Due parole che consiglierei proprio di togliere da tutti i dizionari che tanto non se le fila più nessuno.
In quel partito, in quella casa, ad ogni creazione floreale, dall’Ulivo alla Margherita, e per ogni cambio di segretaria, si sono staccati pezzi di storia e di ideologia fino al disastro finale di Renzi.
Era lecito sperare che si fosse finalmente toccato il fondo e che Schlein, come promesso, cambiasse un po’ le cose liberandosi finalmente delle scorie renziane ancora presenti nel partito.
Non succederà, non nel senso che gli inquilini sfrattati come me vorrebbero, e andrà perfino peggio.
Quanto è successo in quella ridicola partita politici contro cantanti dove il diversamente statista ha fatto un assist che ha mandato in gol la segretaria è stato in realtà lo spot di una nuova stagione che sta per cominciare.
Per la serie “certi amori non finiscono” come poeterebbe Venditti, si annuncia uno scoccare, ma forse è un rigurgito, di amorosi sensi fra lui, che deve ricollocarsi non importa dove visto che ormai se lo filano poco persino a La7, e lei, gaudente petulante a salve, insieme per sputtanare quel poco che è rimasto e demolire le ultime briciole di intonaco.
Basterà un attimo.
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Orso Grigio