DI GIANFRANCO ISETTA
Scelsi l’incerto
Sempre più tenue, il sole
mi raggiungeva appena
dalla fessura schiusa
d’un bosco di rugiade
a penetrarmi lento
per compiacere un corpo
già docile al silenzio
dell’incombente sera
Così scelsi l’incerto
appeso a quel barlume
per chiedere all’assenza
di non spegnersi al buio
.
Gianfranco Isetta