Che figuraccia…

DI SALVATORE GRANATA

 

Il signore in foto è sconosciuto ai più.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona
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La prima reazione che si potrebbe avere è: “ma chi è?”.
La risposta di conseguenza dovrebbe essere “booooh”.
Altri, di sguincio, potrebbero pensare a un Donzelli incazzato.
Allora, per non farmi mancare nulla sono andato a informarmi, perché amo farmi del male, e sono venuto a conoscenza della sua identità: si chiama Manfredi Potenti.
Ed è un senatore leghista. E non è neanche al primo mandato, perché nella legislatura precedente è stato deputato sempre con il Carroccio.
Solitamente, ma non è la regola, la celebrità di un politico spesso si lega a provvedimenti legislativi di scarsa importanza, se non proprio inutili, che però creano danni e per questo poi vengono ricordati.
Chi è un bravo e onesto politico, o non viene menzionato affatto perché lavora bene, oppure perché i capi di partito lo temono e quindi lo isolano.
O ancora perché non è funzionale al sistema o non “attira” curiosità.
Ecco, nel caso di Potenti niente di tutto questo.
Potenti, da oggi, verrà ricordato per aver proposto nella sua bozza di legge una multa tra i mille e i 5mila euro per chi scrive “sindaca” o “avvocata”.
L’obiettivo di Potenti è quello di vietare negli atti pubblici “il genere femminile per neologismi applicati ai titoli istituzionali dello Stato, ai gradi militari, ai titoli professionali, alle onorificenze e agli incarichi individuati da atti aventi forza di legge”.
Per preservare la lingua italiana, non per sminuire le donne, caratteristica tipica del mondo destrorso.
Adesso, alzi la mano, chiunque abbia capito il senso della sua legge, il senso di pagare più di 10mila euro al mese potenti per 10 anni e la logica dell’esistenza della lega in uno Stato ricco di cultura, storia e grande tradizione giurisprudenziale qual è il nostro.
Ah, perfino la lega stessa, 24 ore dopo la proposta del Potenti, si è chiamata fuori bollando quest’ipotesi di legge “fuori luogo e fuori tempo” e specificando che si è trattata di una mera “iniziativa personale” che “non rispecchia in alcun modo la linea della Lega”.
Il potente Potenti, sbeffeggiato dal suo medesimo partito. Che è lo stesso di Salvini, Bossi e Vannacci.
Credo che nella vita non ci sia smacco morale e professionale peggiore.
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Salvatore Granata