Gli scheletri nell’armadio della Variante Q3

DI CLAUDIA SABA

 

Cosa muove le file del potere?
Il denaro, sempre e solo il denaro.
Poi, gli interessi di qualcuno.
Ma quello che più di ogni altra cosa sovrasta le prime due è sicuramente la smania di mantenerlo quel potere.
Sembra proprio questa la causa scatenante la diatriba tra Comune e Imprenditori nella controversa vicenda della Variante Q3.
La storia della “variante del Q3” ha dell’incredibile.
Tutto ebbe inizio nel dicembre 2018, durante l’amministrazione Coletta.
Con una delibera di giunta che eliminava il vincolo alberghiero sull’area, apposto dalla Regione Lazio negli anni ‘70.
La proprietà proponeva di realizzare opere per la città con cui compensare quel cambio di destinazione d’uso: la realizzazione di parcheggi ad aree verdi in cambio della destinazione d’uso.
Il Comune autorizzò così la realizzazione della struttura.
Che venne realizzata, terminata ed aperta al pubblico a dicembre del 2023.
Sequestrata nel gennaio 2024, la struttura fu poi dissequestrata dall’Ufficio del riesame del Tribunale di Latina che ordinava anche la restituzione del bene agli aventi diritto.
Sembrava tutto finito ma la nuova amministrazione, a guida Celentano, contestò un’irregolarità nei tre passi carrabili.
Su di loro si rimbalzano ancora oggi la responsabilità, Comune ed Anas.
Dalle carte, con delibera del Consiglio comunale del 20 giugno 2013, risulterebbero di competenza del Comune che da tempo, aveva già provveduto ad installare anche  il cartello di località.
Anas afferma che Astral avrebbe consegnato loro la Pontina.
Sul sito stradeanas.it, la Pontina risulterebbe in capo all’Anas, ma non ci sarebbe menzione delle altre due strade, Via Ferrazza e Via Faggiana.
Conclusione… il Passo carrabile non è stato ancora autorizzato.
Intanto i negozi restano in attesa.
Da qui, tutta una serie di domande.
Qualcuno ha forse paura della concorrenza?
E chi ha paura della concorrenza fino a che punto potrebbe spingersi per impedire l’apertura di altre attività in competizione con la propria?
E infine, la concorrenza potrebbe in qualche modo interferire sul normale iter di tutta la vicenda?
Non lo sappiamo … ma qualche dubbio viene.
Un qualcuno magari troppo vicino all’attuale “governo” di questa città.
Fatto sta che la vicenda dei negozi della Q3 a Latina è diventata ridicola e infinita, svilita da un dibattito con troppi interessi in gioco.
Dove la politica, quella seria, non ha il coraggio di prendere in mano la situazione e mediare tra gli interessi “particolari” di qualcuno e quelli di tutti.
L’amministrazione Celentano intanto, ha ricevuto una nuova diffida, dopo un’ordinanza del Tar risalente alla fine di giugno.
Il legale delle società ha inviato all’amministrazione  “per il grave pregiudizio patito per ogni giorno di ritardo”, una richiesta di risarcimento danni quantificabile ad oggi, in almeno euro 5 milioni”.
In sintesi…
La concessione fu rilasciata dall’amministrazione Coletta.
Puntualmente contestata dalla destra, minoranza di allora, che oggi amministra la città.
Dopo l’approvazione della
Variante Q3, contestualmente al rilascio della concessione edilizia, furono rilasciati anche i permessi, prima provvisori e poi definitivi dei passi carrabili.
 La diatriba Anas/Comune di Latina.
Una serie di problematiche concatenate tra loro che lasciano intendere la volontà di questa amministrazione di non voler dare seguito a quanto già deliberato dalla precedente amministrazione Coletta.
Quasi un “no” per non perdere la faccia, e sono buona limitandomi solo alla faccia, che comunque ha già perso da tempo indipendentemente da questa spinosa vicenda.
 La domanda lecita è… a chi interessa che tutto resti in un limbo?
E quanto serve ai cittadini avere un altro scheletro, come già altri ruderi della città, in attesa di giudizio?
 E ancora…


Dei lavoratori mandati a casa, interessa qualcosa a questa amministrazione sempre di traverso a quanto fatto da “quelli di prima?”

Perseverare e mandare all’aria il lavoro di 200 persone per l’interesse di qualcuno …
sarebbe diabolico.

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Claudia Saba