L’inferno ancora

DI MICHELE PIRAS

 

L’inferno, ancora.
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante incendio e albero
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E poi quel che resta: il paesaggio spettrale di una terra annerita e devastata dal fuoco, la puzza insopportabile che stazionerà lì per giorni, il lamento degli spettri degli animali arsi vivi che chiedono giustizia.
Puntuali come la morte, le micce dell’odio che seminano nella nostra terra, ogni volta che il caldo si fa torrido e il vento si solleva.
La mano dell’uomo, il pensiero insopportabile che questi criminali vivano tra noi e che non si riuscirà mai a far pagare loro il male fatto.
450 ettari distrutti ieri solo a Orotelli, mentre ancora si faticava a spegnere foresta Burgos e nella tarda serata bruciavano le campagne vicino a Ozieri.
La lotta agli incendi deve diventare una grande priorità culturale, una grande impresa pubblica, un grande investimento che nel futuro ci liberi per sempre da questa piaga.
Per amore e per forza! Viva la Sardegna.
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Michele Piras