Ma…

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Due lettere che fanno tutta la differenza del mondo.
Non è una congiunzione come le altre, dietro di essa si nasconde l’ipocrisia di chi nutre pensieri troppo luridi per essere espressi in modo diretto.
Prendiamo ad esempio la dichiarazione di Ignazio La Russa sul pestaggio del giornalista Andrea Joly per mano degli squadristi di Casapound: “Condanno e non giustifico, ma non si è dichiarato”.
Per questo il “ma” viene definito dalla grammatica congiunzione avversativa, perché capovolge il significato formale di ciò che si è detto rivelando il vero pensiero di chi parla “Se l’è andata a cercare e hanno fatto benissimo”.
Quando i pensieri sono sporchi il “ma” lo si trova sempre, che si tratti del genocidio dei Palestinesi, della strage di Cutro o anche soltanto di una delle tante violenze sessuali che a forza di “ma” non fanno nemmeno più notizia. Più che avversativa io la chiamerei congiunzione rivelatrice, un segnale allarmante di quanto schifo possa provocare chi la pronuncia.
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Mario Piazza