DA REDAZIONE
Le Olimpiadi da domani a Parigi oltre la copertina dell’evento sportivo e i contorni geopolitici dell’evento per la Francia di fronte al mondo, ci sono, collegati e nascosti, altri due fattori non sportivi e non strettamete politici che ne determineranno l’esito e le ricadute nella storia non semnpre gloriosa di quegli eventi sportivi planetari: sostenibilità finanziaria e sicurezza.
“Medagliere” finanziario olimpico
I costi previsti calcolati da Parigi sono tra gli 8,8 e i 9,2 miliardi di euro, molto inferiori di quelli tra 14 e 16 miliardi sostenuti per Londra, Rio e Tokyo. Il governo francese cerca così di invertire la direttrice strategica che ha guidato in passato molti Stati a investire nei Giochi producendo risultati economici drammatici per le finanze pubbliche, inclusa una tragedia greca. Rio e Sidney provocarono buchi miliardari, rispettivamente di 2 e 1,5 miliardi di dollari, ma anche Tokyo, a causa dei ritardi dovuti al Covid, ha prodotto perdite per 7,2 miliardi. Pechino e i giochi invernali di Sochi in Russia furono due eventi dove la scarsa trasparenza contabile non ha permesso di quantificare i risultati. L’organizzazione e le conseguenze di Atene 2004 con 14,5 miliardi di perdita sono diventate un caso di scuola.
Olimpiadi, “matrimoni mai frugali”
Le parole di guru del marketing come Hank Boyd, professore all’Università del Maryland, che predicava «Ospitare le Olimpiadi è come organizzare un matrimonio, non sarai mai frugale», appartengono a strategie obsolete. Creare buchi di bilancio nell’organizzazione di un Olimpiade è diventato uno stigma che può incidere sull’affidabilità di un’intera economia nazionale, in particolare di Stati a debito pubblico elevato (un monito che immaginiamo risuoni anche nelle stanze di Milano-Cortina 2026). Inoltre, l’organizzazione di un evento planetario come i Giochi Olimpici è riportata sul piano del confronto tra sistemi-paese e la Francia è chiamata a rinvigorire il modello occidentale dell’efficienza e della buona politica economica.
Sfida economica e sicurezza
Parigi sta quindi enfatizzando l’uso di strutture esistenti e sedi temporanee a basso costo per riuscire a trasformare l’evento in un risultato finanziario positivo con ricadute economiche e sociali. I bilanci, però, si chiudono a fine esercizio e solo l’11 agosto sarà possibile fare i conti al netto di ciò che rappresenta la principale variabile collegata al risultato economico di questo evento: la sicurezza. Il livello di conflittualità in corso nelle diverse aree del mondo e i pericoli che ne derivano richiedono il più alto dispiegamento di mezzi per la sicurezza della storia olimpica. I rischi individuati nel rapporto di analisi sulle minacce alle Olimpiadi di Parigi 2024 ed elaborato dall’agenzia privata d’intelligence Recorded Future si dispiegano su diversi fronti.
Terrorismo, proteste e cyber attentati
E’ allarme rosso per gli atti di terrorismo e per proteste e manifestazioni che possono sfociare in violenza estremista. Altrettanto elevato il rischio cibernetico rappresentato sia da attacchi di hacker attivisti (hacktivists) che possono puntare al blocco di diversi servizi mediante i famigerati malaware e sia da parte della cyber criminalità che punta ai grandi furti di dati o alle operazioni di phishing. Il recente blocco informatico mondiale Crowdstrike, quello dello “schermo blu”, seppure di natura tecnica e non dolosa, può fornire un’idea del danno. Ma saranno le attività di spionaggio e cyber-spionaggio le più difficili da individuare e da cui difendersi. Sponsorizzate dagli Stati, in particolare quelli ostili ai blocchi e alle istituzioni che sostengono Ucraina e Israele e, più in generale, interessate a indebolire il prestigio internazionale rappresentato dai Giochi Olimpici.
Lista nera del Dgsi, spionaggio francese
Sulla lista della Dgsi, il servizio di sicurezza interna francese, ci sono Russia e Bielorussia, ma anche Iran, Nord Corea e la solita Cina. La Russia, in particolare, la grande esclusa tra le 205 nazioni partecipanti, è ‘attenzionata’ anche per la propensione ai sistemi di disinformazione, in particolare sui social network, per veicolare contenuti di influenza e indebolimento dell’organizzazione dei Giochi. In passate edizioni, i russi sono stati spesso accusati di essersi intromessi nelle strutture dei sistemi anti-doping. Oggi è prevedibile un innalzamento di livello e di bersagli. Se i gradi di rischio di terrorismo fisico e cibernetico sono individuabili su una scala che va dal danno collaterale a veri e propri scenari da incubo, l’attività delle reti spionistiche richiede un controllo e un livello di analisi più dettagliati e un maggior impiego di risorse umane.
“Le minacce che si nascondono dietro al festoso clamore della kermesse sono tra le più alte mai ricevute. Sarà un vero e proprio test sulla capacità di controllo e difesa di un sistema in cui economia e sicurezza sono diventati imprescindibili.”
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Articolo di Valerio Sale, dalla redazione di
25 Luglio 2024