Il litio? Ce n’è troppo

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Il dibattito nato dalle terribili foto dei bambini che estraggono il litio a mani nude mi ha spinto a documentarmi su una materia complessa di cui so poco.
E’ vero che il consumo di litio si è moltiplicato per 18 negli ultimi 30 anni a causa del suo impiego per le batterie presenti in ogni congegno elettronico ed è vero che le auto elettriche ne consumeranno la maggior parte (circa 10 chili cad.), ma non è affatto vero che sia un minerale poco presente in natura.
Ciò che rende il litio costoso e problematico è il processo necessario per la sua trasformazione, un bagno lungo da 8 a 18 mesi che richiede duemila tonnellate di acqua dolce per ogni tonnellata di litio. Buona parte di quell’acqua svanisce per evaporazione e quella rimasta è talmente arricchita di sali da non poter essere restituita ai fiumi da cui proviene senza alterare e danneggiare l’ecosistema.
Facciamo il conto? Un miliardo di auto a combustione interna da sostituire nel mondo, a 10 chili ognuna fanno dieci milioni di tonnellate di litio che per essere utilizzate richiederanno 20 miliardi di tonnellate di acqua dolce.
Una quantità spaventosa in questa fase di surriscaldamento globale ma sono certo che prima di sera qualcuno verrà a spiegarmi che sono tutte balle e che non c’è proprio niente di cui preoccuparsi… Grazie in anticipo.
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Mario Piazza