Incontri per niente “diplomatici”

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Saranno il Mossad, la Cia, un paio di generali egiziani del Ministero della Difesa e i loro omologhi qatarioti a discutere della “pace” in Palestina.
In pratica é come chiedere a Hannibal Lecter di entrare in cucina di un asilo nido.
A Roma l’incontro, sotto l’egida del Ministero degli Esteri italiano da sempre schierato con gli ebrei contro i Palestinesi.
Se vogliamo perdere tempo, ci stiamo riuscendo alla grande.
Il tutto dopo la votazione unanime della kessnet (quella specie di parlamento senza regole costituzionali) che ha ribadito un secco NO alla creazione di uno Stato Palestinese.
Eppure la barzelletta dei “due stati” continua ad essere raccontata e, seppur sconcia, perfino il Papa, tutto giulivo, la grida al mondo.
Ormai non la prende più sul serio nemmeno il più imbecille politico del mondo, ma viene servita per rendere divertente qualsiasi riunione diplomatica.
Il viaggio del boia di Tel Aviv in quel di Washington aveva come scopo quello di rinsaldare la comunità ebraica americana da tempo ostile al suo governo.
Non ci é riuscito.
Così come non é riuscito ad ottenere l’appoggio della (speriamo) futura Presidente, Sig.ra Kamala Harris.
Il sostegno del pagliaccio repubblicano conta come il due di picche.
Ma a Roma si discuterà di come liberare gli “ostaggi”.
Quando uso il termine “ostaggi” NON mi riferisco ovviamente al Popolo Palestinese da sempre “ostaggio” dei criminali israeliani, ma di quelli catturati dalle Brigate Palestinesi mentre danzavano allegramente sulla linea di confine tra lo stato fantoccio e la martoriata Palestina.
Quelli lì saranno più o meno trenta.
Di certo non cento come sbandiera il boia.
Ogni tanto le truppe sioniste trovano qualche cadavere nei tunnel e li riportano in Israele.
Non può farlo il Popolo della Palestina dato che le vittime del massacro vengono buttate nelle fosse comuni e incendiate col napalm per coprire l’eccidio.
A Khan Younis sono state scoperte due fosse contenenti i resti carbonizzati di oltre 80 PERSONE.
SE fosse in vigore la legge del “taglione”…
Meglio quindi occuparsi delle Olimpiadi che dopo la sfarzosa cerimonia, peraltro di pessimo gusto, messa in piedi da Macron, comincerà a distribuire medaglie.
Il mondo si interroga su chi sarà il campione olimpico di “skateboard”.
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Claudio Khaled Ser