Tot ipotesi di fronte a un saluto fascista

DI ANTONIO CIPRIANI

REDAZIONE

 

Dalla redazione di REMOCONTRO –

Sei sinceramente democratico/a, con una storia di lotte civili e sociali alle spalle, e memorie legate alla resistenza civile e armata contro l’invasore nazista e il suo alleato fascista. Tuo figlio/a torna a casa e fa il saluto fascista.

1) Cadi dalla sedia.
1.1) Sei in piedi, ti accasci sulla sedia più vicina.
2) Fingi di credere che ti sta soltanto salutando un po’ rigido con la mano a paletta.
2.1) Rispondi con gentilezza: ciao anche a te, come è andata a scuola?
3) Pensi, deglutendo fiele: è solo goliardia…
3.1) Ti viene in mente che in una disputa a cena hai detto che la parola goliardia serve solo a mascherare le cavolate di massa.
3.2) La coerenza vacilla di fronte a figlio/a ghignante.
4) Pensi si tratti di un atteggiamento da curva ultras. Un gesto neutro ma utile per accompagnare insulti beceri, maschilisti, razzisti e altre amenità.
4.1) Ti illudi: no, non è un atteggiamento nazi-fascio è solo conformismo adolescenziale. Lo fanno tutti/e a scuola.
5) Per allentare la tensione cominci a saltare con la mano alzata dicendo a tempo: chi non salta è fascista.
5.1) Lui/lei non salta. Pensi non abbia capito il sottile gioco di parole. Ripeti la scena da capo.
5.2) Lui/lei non salta, ma ti guarda come avesse di fronte un marziano, per di più imbecille.
5.3) Guardi fuori dalla finestra per capire se vi ha visto qualcuno.
6) Sei tollerante perché credi che occorra esserlo anche nei confronti degli intolleranti razzisti e nazisti.
6.1) Il paradosso della tolleranza espresso da Karl Popper indica soluzioni diverse.
6.2) Rileggere Popper. O per lo meno cercare su Wikipedia il paradosso della tolleranza.
7) Ti chiedi: dove ho sbagliato? Ma dopo una rapida analisi decidi che la colpa è della scuola.
7.1) Domani vado a parlare con gli insegnati: che cappero gli insegnano nell’ora di educazione civica? È in quella di storia?
7.2) A scuola hanno appena fatto le Crociate. Il tempo corre troppo veloce rispetto ai libri di storia.
8) La prendi bene: riprovaci e te lo stacco quel braccio.
9) La prendi con ironia: cinque di che cosa? Che stai ordinando caffè al bar?
10) Cerchi disperatamente un libro per mostrare – carta canta – le efferatezze del fascismo.
10.1) Ma dove ca**o è finito?
10.2) Dove c’era la biblioteca adesso ci sono i medicinali contro l’ansia.
10.3) Almeno quelli…

“Potremmo continuare per ore. Hai altre soluzioni? Proponile. Intanto quel braccio è lì, teso verso il soffitto, con la mano a paletta. Come un coltello piantato sulla coscienza collettiva di questo Paese che ha dato il sangue per la libertà.”

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Antonio Cipriani, dalla redazione di

28 Luglio 2024