Un vero Campione vince anche quando perde, come ha dimostrato a tutti Benedetta Pilato

DI SALVATORE GRANATA

 

Benedetta Pilato è una 19enne che sa parlare ai ragazzi della sua generazione.
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Merce rara in un Paese discutibile come il nostro, usando un eufemismo per non girare il coltello nella piaga.
Una campionessa, che ha qualcosa da insegnare soprattutto ai più grandi, al becero nonnismo che vige nella società italiana che si arroga il diritto di rompere le scatole sempre e comunque, soprattutto ai giovani promettenti e meritevoli.
In qualsiasi campo, ci sono vecchi tifosi e anziani rincogli*niti che, anziché dare forza ai ragazzi o alle ragazze, tifano, sparlano senza sapere, infangano per invidia e non hanno cervello per sviluppare un pensiero indipendente dalla massa.
Una lezione di classe quella di Benedetta, che racconta il senso di un quarto posto alle Olimpiadi, in perfetto spitrito decubertiano, un vero campione, come la nostra Benedetta, vince anche quando perde.
In tutto questo, parliamo di una giovanissima fuoriclasse del nuoto nostrano: è primatista italiana della specialità sui 50 metri (29″30) e sui 100 metri (1’05″44).
Nel suo palmarès vanta un oro mondiale e quattro ori europei (due in vasca lunga e due in vasca corta).
All’età di 14 anni e sei mesi, è stata l’atleta azzurra più giovane a debuttare in un campionato mondiale, battendo il record di precocità di Federica Pellegrini.
Questi i numeri di Bendetta, per dirne qualcuno. Non tutti. Questo se vogliamo parlare di sport.
Poi c’è il Paese del grande fratello, con la cronista sportiva caporale che cerca la “disperazione a tutti i costi” in una ragazza al contrario emozionata e spontanea a bordo piscina (ovviamente amareggiata per aver sfiorato un’impresa, come lo sarebbe qualsiasi atleta, ma con dignità e dolcezza) e un’opinionista fuori luogo e fuori tempo come la Di Francisca (tra l’altro ex atleta) che, non capendo un cacchio di valori umani, meno che meno quelli sportivi, né di quello che aveva detto a fine gara Benedetta, percula quest’ultima con acidità a reti unificate.
Risultato?
Una Donna di 19 anni che abbatte moralmente e intellettualmente due bambine di 40 e 50 anni.
Immensa Benedetta. E sorridi sempre.
A piangere devono essere gli orfani d’intelletto. I falliti e gli arrivisti. Coloro che senza cattiveria né falsità, non esisterebbero. Sarebbero al massimo a fate la pipì ai giardinetti, nei pressi di qualche albero, a guinzaglio del loro cane, solamente per lasciare qualche traccia del loro misero passaggio.
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Salvatore Granata