Videogame. “Capitalism Lab”, il miglior gestionale aziendale del momento!

DI LUCA BAGATIN

Vuoi diventare un magnate nella produzione di computer? Oppure di medicinali? O, ancora, di barrette al cioccolato?

Vuoi primeggiare nel mercato immobiliare, oppure delle nuove tecnologie, oppure, ancora, sbaragliare la concorrenza e rastrellare azioni sul mercato borsistico e acquisire le aziende concorrenti?

Padroneggiare le dure e selvagge regole del capitalismo è tutt’altro che semplice, ma sono facili da apprendere con “Capitalism Lab” (https://www.capitalismlab.com), il videogioco gestionale per pc edito e sviluppato da Englight Software Limited (https://www.enlight.com).

Un gioco graficamente semplice, che ricorda i vecchi gestionali degli Anni 2000. Ma profondo come pochissimi in giro.

Mi sono accostato a “Capitalism Lab” con un misto di curiosità, senza troppe aspettative, ma consapevole di trovarmi difronte a un simulatore aziendale capace di mettermi alla prova sotto diversi punti di vista.

E il bello è proprio qui. La capacità di “Capitalism Lab” di metterci alla prova.

Innanzitutto, se deciderete di provarlo, sarà il caso che conosciate una qualsiasi lingua straniera europea: Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo. Il gioco, nonostante la community sia molto attiva, non è ancora stato tradotto nella nostra lingua (ma gli sviluppatori, nel sito, vi spiegano come potrebbe tecnicamente essere possibile, se deciderete di farlo).

In seconda battuta, preparatevi a ben 8 tutorial.

Senza seguire i tutorial, scordatevi di poter giocare, perché capirete poco o nulla.

La cosa interessante, sin da subito, è che i tutorial, benché non vi spieghino il gioco al 100%, sono davvero ben fatti. E per due ragioni: la prima è che vi guidano, passo passo, nei rudimenti del gioco, la seconda è che lo fanno spiegandovi le cose anche con il sonoro e non solamente con il testo scritto.

Una voce, nella lingua che avete scelto, vi guiderà, infatti, nella spiegazione di come iniziare a gestire la vostra impresa.

Ovvero come costruire le fabbriche per produrre i prodotti, le fattorie e così via.

I prodotti che le vostre fabbriche potranno realizzare sono davvero tantissimi. Si va dalle macchine fotografiche, passando per i prodotti per la cura del corpo; le medicine; prodotti per la casa; gli alimentari…insomma, tutto ciò che vorrete produrre potrete produrlo!

E il gioco è tecnicamente così realistico che, ad esempio, per produrre una barretta di cioccolato da vendere nel vostro supermercato dovrete costruire: una fattoria che allevi bovini che producano il latte, una fattoria che produca il cacao e, infine, una fabbrica che utilizzi tali semilavorati per produrre la vostra barretta di cioccolato!

A quel punto potrete costruire un supermercato, scegliendo magari un punto della città con il maggior passaggio di cittadini, in cui venderla.

E così per ogni prodotto che deciderete di produrre e vendere.

Volete produrre una macchina fotografica, un computer o un paio di jeans? Vi serviranno le risorse adatte, ovvero le fattorie e/o le fabbriche adatte! E tutto è ottimamente spiegato nel gioco.

Ovviamente, nei vostri supermercati o negozi di altro tipo (ne esistono, anche qui, diversi, dai negozi di elettronica, fino ai negozi di vestiti), potrete anche decidere di vendere prodotti di altri fornitori, ovvero non da voi realizzati. E’ chiaro che, però, i costi di importazione potrebbero incidere…

La scelta è vostra.

Questi i rudimenti della catena di produzione/vendita, ma non è mica finita qui!

Potrebbe esservi utile pubblicizzare i prodotti che metterete in vendita. Potrete farlo, collegando un prodotto ad uno dei media che vorrete che pubblicizzi il tale prodotto: stazione radio, televisione, giornali, web….

Tenete presente che, in “Capitalism Lab”, come nella vita di un Paese capitalista, le persone acquistano i prodotti in base a: prezzo, qualità del prodotto, marca, quanto è pubblicizzato. A voi il compito di gestire questi quattro aspetti, decidendo di aumentare o diminuire i prezzi, intervenendo sulla qualità del prodotto stesso e sul mercato pubblicitario.

E uno dei modi migliori per agire sulla qualità e costruendo dei laboratori di ricerca e sviluppo!

“Capitalism Lab”, tanto può sembrare graficamente semplice, tanto è realistico.

E tanto è complesso in tutte le sue dinamiche.

Certo, non è difficile apprenderlo, ma ci si può mettere un po’. E certo non è facile padroneggiarlo.

Anche perché tutto non si esaurisce con i prodotti da realizzare (o importare da altri fornitori) e metterli in vendita!

Abbiamo anche il mercato borsistico da tenere d’occhio!

E’ sì, perché, per finanziarci, potremmo decidere di emettere nuove azioni della nostra società. Oppure potremmo decidere di investire i nostri capitali (quelli del nostro Presidente, che sarete voi in persona; oppure quelli della società che controlliamo) in altre società, acquistandone (o vendendone) le azioni.

Se acquisteremo il 51% di un’altra società ne diverremo, a nostra volta, i proprietari.

Ma non esiste solo il mercato borsistico, ma, come nella realtà, vi è anche il mercato immobiliare.

Potremo, infatti, decidere di costruire immobili residenziali e/o commerciali (fra le numerose tipologie disponibili). Ciascuno di questi, a seconda della tipologia di immobile e di zona nel quale lo costruiremo, ci fornirà una rendita mensile, che ci sarà pagata dagli inquilini che lo andranno ad abitare.

Inoltre, potremo anche costruire la sede della nostra società, migliorando così i rapporti con i nostri clienti, i nostri azionisti, i nostri dipendenti, gestendo il marketing e tutto ciò che serve per… mandare avanti la baracca! Senza dimenticare di stabilire anche il nostro stipendio mensile, in qualità di Presidente!

Quindici sono gli scenari di gioco disponibili, oltre a una partita sandbox nella quale potremo decidere gli obiettivi che vorremo raggiungere.

Fra gli scenari: diventare leader dell’industria della moda; dominare il mercato del settore alimentare e delle bibite; dominare il mercato immobiliare; diventare leader del settore tecnologico; diventare azienda leader del mercato cinese; dominare il mercato dei giochi; diventare leader dell’agroalimentare; creare un impero mediatico; diventare una grande multinazionale e molti altri scenari, con livelli di difficoltà sempre differenti.

Ma non solo. “Capitalism Lab” può infatti essere arricchito di tre DLC che ne aumentano le potenzialità e approfondiscono l’esperienza di gioco: “City Economic Simulation”, “Subsidiary” e “Digital Age”.

City Economic Simulation” introduce aspetti politici. Ovvero potrete gestire non solo un’azienda privata, ma anche influenzare il panorama politico.

Potrete, infatti, o fondare un vostro partito politico, oppure sostenerne finanziariamente uno già esistente.

Potrete sostenere i vostri candidati, permettendo loro – una volta vinte le elezioni – di ricoprire la carica di Sindaco della città.

Una volta eletto, il vostro candidato, potrà plasmare la città a vostro piacimento e agevolare la vostra attività economica.

Migliorando la qualità della vita della vostra città, inoltre, potrete attirare nuovi residenti e nuovi investimenti economici.

Potrete costruire edifici civili come scuole, ospedali e altri ancora. Starà a voi trovare un equilibrio fra tasse, redditività della vostra azienda e tasso di disoccupazione dei residenti.

Subsidiary” introduce la possibilità di creare più società controllate, allargando il giro di affari, gestendo le società a livello micro o macro e/o decidendo di delegare ai vostri CEO.

Digital Age” permette, invece, di costruire una startup tecnologica, supervisionando la sua crescita sino a farla concorrere con giganti quali Microsoft e Google.

La simulazione di gioco permette di far evolvere la vostra azienda nell’era digitale, assistendo all’avvento di Internet e dell’e-commerce.

“Capitalism Lab” è, in conclusione, un simulatore economico che mi ha davvero colpito.

E’ incredibilmente complesso, per chi non conosce le regole dell’economia e della finanza, ma allo stesso tempo permette di apprenderle.

E’ semplice e allo stesso tempo complesso.

Difficilmente annoierà, perché, di volta in volta, è pieno di cose da fare e di sfide e obiettivi da raggiungere e che ci permettono anche di incrementare l’esperienza del Presidente della nostra azienda – attraverso bonus/punteggi che potremo assegnare – in vari ambiti (dalla distribuzione alla fabbricazione; dal marketing al settore agricolo e così via).

Il comparto grafico, come dicevo, è ridotto all’osso e le città ricordano quelle dei videogiochi degli Anni ’90 – 2000. Ad ogni modo è coloratissimo e sono molto piacevoli e realistiche le foto dei Presidenti che potremo scegliere per interpretarli e quelle dei nostri concorrenti (o possibili nostri futuri dipendenti).

Anche il comparto musicale ricorda molto i giochi del passato, è leggermente ripetitivo, ma è comunque piacevole. Ed è ottima la voce fuori campo che ci avverte, di volta in volta, se siamo diventati leader di qualche settore economico (oppure se abbiamo perduto tale leadership) e anche il tasso di interesse corrente deciso dalla Banca Centrale.

Che sarà utile conoscere, visto che potremmo essere costretti, in caso di rischio fallimento, a chiedere un prestito alla banca!

Realismo, serietà, simulazione economica. Queste le chiavi di “Capitalism Lab”, che peraltro dispone anche di MOD scaricabili gratuitamente e realizzate dagli utenti amatoriali della community.

Il gioco è acquistabile e scaricabile unicamente sul sito web https://www.capitalismlab.com, per la precisione a questo link (e così i relativi DLC): https://www.capitalismlab.com/buy-game/

I requisiti per poter essere giocato sono davvero minimi: pc con sistema operativo da Windows 7 in su; 2 GB di RAM; una scheda video di fascia media; 700 MB di spazio libero su disco fisso e una connessione a internet (le partite, una volta salvate, possono essere giocate anche senza essere connessi alla rete).

Luca Bagatin