Gestore di un lido in concessione caccia una disabile da un pezzo di spiaggia libera…

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

L’episodio del gestore del lido ligure che caccia una disabile da un pezzo di spiaggia libera, gettando via i suoi averi e insultando lei e il coniuge, deve farci capire l’arroganza di alcune categorie “professionali” di questo Paese.
Decenni e decenni di privilegi d’oro e di coccole da parte di un pezzo deviato della politica, ben felice di rappresentare queste corporazioni, ha convinto questa gente di essere intoccabile e ha radicato in loro l’idea che la parola “concessione” schiuda schemi feudali e padronali.
La si risolve in maniera semplice.
Rovisti negli zaini della gente per accertarti che non si siano portati cibo da casa? Revoca della concessione.
Butti sassi nei pezzi di spiaggia libera così le persone sono costrette a pagarti 80 euro ombrellone e sdraia? Revoca della concessione.
Allontani una disabile che voleva godersi il mare? Revoca della concessione e denuncia.
Duri loro, duri noi. Sennò non se ne esce.
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Leonardo Cecchi