Quelle 500.000 firme…

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Mi fa piacere leggere stamani l’intervista sull’autonomia differenziata a uno Zaia furioso, scomposto, che spara sentenze contro tutto e tutti e dice che “quello che davvero spacca l’Italia è il referendum”.
Mi fa piacere perché significa che questi sono politicamente alla canna del gas. E sono disperati. Segretamente sperano che la Consulta e la Cassazione boccino il referendum, perché se invece dovesse passare e dovessimo davvero riuscire a portare al voto gli italiani (e i dati sulle firme ci fanno ben sperare), la Lega sarebbe finita. Fi-ni-ta.
Sparirebbe dallo scenario un partito nato per mettere in discussione la stessa unità nazionale che in trent’anni ha cambiato mille volte pelle, ritrovandosi invischiato nelle vicende più torbide del Paese (i diamanti in Tanzania li abbiamo scordati?) e finito a fare il cane da guardia delle più feroci corporazioni d’Italia, dai taxisti fino al balneari. Il tutto pur di mantenersi al potere.
Più gridano, più ci rendono sicuri di noi.
Perché hanno capito che questa vicenda è stato il loro passo falso. Politicamente forse l’ultimo.
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Leonardo Cecchi