Tim Waltz, un osso duro per Trump

DI ANTONIO DI BELLA

REDAZIONE

 

Dalla redazione di ARTICOLO VENTUNO – 

Orgoglioso cacciatore e orgoglioso di possedere un’arma. Ma anche governatore di uno stato con la politica sociale più liberale fra i democratici. La scelta di Tim Waltz ha sorpreso. Tutti pensavano a Shapiro governatore del cruciale stato della Pennsylvania ma alcune sue frasi polemiche contro gli eccessi delle manifestazioni universitarie pro Gaza evidentemente  hanno pesato. Rischiavano di costare alla Harris quei voti della sinistra critica con Biden per una gestione del conflitto medio-orientale giudicata troppo timida con Netanyahu ( anche se di recente Biden ha alzato i toni con il governo israeliano per la sua riluttanza nel percorso verso il cessate il fuoco).
Waltz ha alcune caratteristiche simili a Shapiro: bianco, middle class, dell’area rurale di uno stato centrale , il Minnesota. Rispetto a Shapiro, diremmo noi in Italia, ha una politica più decisamente di sinistra. Ha imposto la colazione gratis nelle scuole statali del Minnesota, difeso il diritto all’interruzione di gravidanza, concesso la patente di guida anche agli immigrati privi di permesso di soggiorno.
Ex insegnante, ex membro nella guardia nazionale , ha uno stile franco e diretto. Di recente ha giudicato Trump con un aggettivo che ha avuto molto successo : weird , strano, bizzarro. “E’ inutile continuare a dire che Trump è un pericolo per la democrazia -dice in sostanza il neo candidato alla vicepresidenza – perché così gli si da’ troppa importanza. Basta sentire i discorsi strampalati che fa. E’ un tipo strano, un bullo che come tutti i bulli non è veramente sicuro di sé.” un approccio diretto e aggressivo che ha entusiasmato l’elettorato democratico. Thomas Friedman sul New York Times ha messo in guardia dal disprezzare con epiteti infamanti gli avversari. Ma Waltz definisce strano solo Trump non il suo elettorato. E non è un caso che il neo candidato vicepresidente è stato eletto in un distretto rurale del Minnesota tradizionalmente repubblicano. Insomma un mix che può servire alla Harris proveniente da quella San Francisco culla dei liberal giudicati lontani dalla classe media che mette al suo fianco un bianco dell’America  profonda e rurale.
Ora cominciano per waltz le accuse: troppo a sinistra, troppo liberale. E lui risponde serafico: ”Si lamentano perché i bambini del Minnesota possono studiare con la piena a spese dello stato e le donne possono interrompere la gravidanza senza lasciare il Minnesota. Se questi sono i capi di imputazione accetto l’etichetta di liberale volentieri”
Per Trump e il suo vice che da sempre contano sul voto dell’America profonda dimenticata dai democratici  sarà un osso duro. “Trump è un palazzinaro miliardario e Vance un candidato sponsorizzato da un colosso high tech – dice ironico Waltz- e questi vorrebbero farci credere che rappresentano il popolo?”

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Articolo di Antonio Di Bella

dalla redazione di 

6 Agosto 2024