DI RAFFAELE VESCERA
“Due secoli e mezzo dal 1774, snodo cruciale per la Storia: il 31 marzo il Parlamento inglese impose alle tredici colonie nordamericane il Quebec Act. Il 10 maggio Luigi XVI divenne Re di Francia. Il 7 agosto con una solenne cerimonia fu fondata una città nuova in un’area tra Pozzuoli e Portici rimasta fino a quel tempo disabitata: Napoli.”
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Così recita un post del “ministrello” alla cultura Sangiuliano.
Peccato che la bella Napoli fu fondata dai greci con il nome di Neapolis (nuova città) 2.500 anni fa circa, la leggenda narra che fu appellata Partenope dal nome di una sirena, per cui i napoletani, non a caso, si dicono anche partenopei.
Che il ministro della “cultura” (di che?) faccia questi scivoloni la dice lunga sul tasso intellettuale di questo governo, formato da nostalgici del ventennio nero, leghisti portatori di corna a Pontida ed eredi di Berlusconi.
A Napoli, come a tutto il Sud, il governo non ruba solo soldi per destinarli al Nord, ma ruba anche l’anima.
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Raffaele Vescera