Balneari in rivolta

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Balneari. Sono decenni che il tema è sul tavolo. Decenni, non anni. Decenni che fa scandalo leggere che il reddito medio dei gestori non supera i 25mila euro l’anno e che le concessioni sono praticamente regalate (sui 7mila euro anno).
E in questi anni e anni e ancora anni di scandalo e polemiche cos’hanno fatto i sindacati dei balneari che stamani hanno addirittura inscenato uno sciopero (grottesco)? Fossero stati più furbi, avrebbero tempo fa iniziato a dichiarare redditi più congrui (80 euro ombrellone e poi dichiari 25mila l’anno: si ride per non piangere) e avrebbero subito cercato una soluzione per i canoni irrisori delle concessioni, chiedendo di pagare di più e magari accordandosi pure per un “saldo e stralcio” sugli anni precedenti come gesto di buona fede (la politica è anche comunicazione e gestione dell’opinione pubblica!). Compromesso e rinuncia a privilegi insopportabili per un “soft landing” della vicenda, un atterraggio relativamente morbido che magari avrebbe visto oggi le cose non diventare così dure per loro.
E invece no. Hanno difeso con le unghie e con i denti un modello oggettivamente feudale, totalmente sorpassato e profondamente ingiusto, non cedendo neppure di un centimetro sulle loro posizioni e anzi incattivendosi anche. Sono così riusciti a farsi detestare ancora di più dall’opinione pubblica dando spettacoli agghiaccianti (gestori che ti rovistano negli zaini, spiagge libere ostruite, disabili cacciati ecc.), arrivando infine a farsi scaricare persino da quella parte politica che per sua natura difende le corporazioni più fastidiose del Paese, che essendo furba ha capito che proteggerli significa perdere consensi.
Ciliegina sulla torta, oggi scadono nel tragicomico con uno sciopero di due ore, il canto del cigno.
Adesso aprano gli occhi i taxisti, che saranno i prossimi a vedere una corporazione sparire nel nulla: lo dicono le ultime sentenze, lo dicono le multe mostruose che gli stanno arrivando. Lo dice l’umore della gente (anche di destra!) che con città sempre più sovraffollate non sopporta più quelle modalità. Perché o capisci i tempi e la realtà che cambia, adattandoti e arrivando a compromessi, oppure vai a sbattere.
Leonardo Cecchi
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Foto in copertina da Mondo Balneare