La commedia va in scena a Doha

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Nel gergo politico/diplomatico, quando si parla di “progressi” nelle trattative in corso, significa che non si é fatto nessun passo avanti.
Il Qatar dispensa “progressi” sia verso l’Iran che agli Hezbollah per quietare il minaccioso vento di guerra che spira da quelle parti, ma tutti sanno che la situazione non si é mossa di un millimetro.
Gli ebrei, tra un massacro ed un altro, continuano a richiedere la liberazione dei prigionieri catturati, HAMAS vuole che le truppe naziste si ritirino dalla Striscia.
E’ un incontro tra sordi.
Nessuno crede che si possa arrivare ad una soluzione.
Gli americani continuano ad inviare armi agli ebrei per fronteggiare una sempre più inevitabile escalation, i Sauditi richiamano i loro diplomatici dalle zone che potrebbero essere direttamente interessate dal conflitto, HAMAS giustamente non si siede nemmeno al tavolo ben sapendo che l’esito é già scritto, il “popolo maledetto” continua tramite i suoi “coloni” a distruggere la Cisgiordania.
Questo è il quadro reale.
Poi se qualcuno crede alle favole é affar suo.
Abu Mazen dichiara che andrà nella Striscia, “anche a costo della vita”.
Non é mai troppo tardi…
Quest’uomo, incapace di proteggere il Popolo palestinese in Cisgiordania, vittima ogni giorno della violenza ebraica, vorrebbe farsi un giretto tra le macerie di Gaza per recuperare un minimo di credibilità.
Buffoncello servo di due padroni.
La farsa dei “negoziati” continuerà anche oggi, cosi’ come continueranno i massacri, i bombardamenti e le aggressioni militari del “popolo maledetto”.
Ma tutte le telenovelas hanno una fine.
Perfino Beautiful.
Vediamo questa come finirà.
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Claudio Khaled Ser