Distinguo

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

La buona notizia è che le crepe tra Forza Italia e i suoi complici di governo si stanno allargando, quella cattiva è che non si capisce dove cavolo Marina e Piersilvio (non certo il loro proxy Tajani) abbiano tracciato la linea rossa da non superare.
Era facile e giusto demonizzare Forza Italia quando era guidata da un imprenditore senza scrupoli né vergogna che esibiva le proprie bravate politiche e sessuali come l’ultimo dei cafoni al bar del quartiere. Oggi lo è meno, al netto degli intrallazzi legislativi e fiscali necessari per tenere in piedi la galassia Mediaset e anche grazie al confronto coi suoi putridi alleati, Forza Italia è diventato un partito centrista e democratico. Per questo sul partito sono calati la discrezione e il pudore necessari per non essere confusi con la bisboccia neofascista messa in piedi da Meloni e Salvini.
La distinzione va fatta e capita fino in fondo anche dalla sinistra, senza integralismi e anatemi. Perché se sei liberista e supinamente atlantista posso considerarti un avversario politico da superare nelle urne, se invece sei neofascista o loro complice rimani soltanto un nemico da sconfiggere con qualsiasi mezzo.
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Mario Piazza