Magari fosse vero!

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Io capisco che il primo dovere del direttore di un quotidiano sia quello di vendere quante più copie possibile ma questo non significa che si possa pubblicare qualsiasi cosa, e questo limite non ha nulla a che vedere con la sacrosanta libertà di stampa.
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La prima barriera alla pubblicazione di qualsiasi schifezza la pone il codice penale con una serie di reati che vanno dalla diffamazione al procurato allarme ma sembra che davanti al tabernacolo della libertà di stampa essi diventino carta straccia. Ad arginare la trasformazione di un giornale in una discarica di spazzatura dovrebbe esserci la professionalità del direttore ma di quale professionalità stiamo parlando se l’individuo in questione non conosce la differenza tra una ipotesi ed un’illazione, se sostiene la propria invenzione millantando fonti riservate e se formula un’accusa priva del soggetto?
Detto questo torno al mio di titolo, perché davanti all’avanzare distruttivo dell’onda nera non mi importa più un accidente della imparzialità della magistratura o dell’inesistenza di un eventuale reato a carico di Arianna Meloni. L’unica cosa che conta è fermare questa imponente ondata di mer*a prima che sia troppo tardi e per farlo vale tutto, altro che regole democratiche.
“À la guerre comme à la guerre” dicono i francesi che di Resistenza se ne intendono quanto e più di noi, e se qualcuno ancora pensa che Fratelli d’Italia e Lega siano un avversario politico e non un nemico che dire loro? Non smettano di pensare fino a quando la realtà entrerà nella loro zucca.
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Mario Piazza