Siamo tornati indietro ed è convenuto a tanti

DI SEBASTIANO ARDITA

 

Alcuni si indignano perché Salvuccio, il figlio di Totò Riina, tornato libero augura «Buon Ferragosto a tutti voi da via Scorsone 24, Corleone» indicando il vecchio nome della via e non il nuovo nome via Cesare Terranova, così snobbando le istituzioni e la memoria del magistrato che è stato ucciso proprio dai corleonesi. Altri dicono che “non glielo dobbiamo permettere”.
E si chiedono cosa possa legittimare un tale affronto. La risposta è semplice.
Questo comportamento è legittimato ogni giorno da chi vuole annientare gli strumenti antimafia e persino il ricordo di coloro i quali vi hanno dato vita.
E’ legittimato da chi vuol abolire il 41bis e dare benefici senza merito ai mafiosi stragisti, abbonando quasi metà pena a chi ha sparso il sangue di innocenti.
Questo affronto è legittimato da tantissime azioni, propositi, volontà sbandierate con arroganza – e con oltraggio per le vittime – da chi sta fuori ma anche dentro lo Stato.
“Non dobbiamo permettere a Riina”, ma intanto permettiamo a tutti gli altri.
E non basta fingere di commemorare i morti negli anniversari per negare una realtà che è sotto gli occhi di tutti. Siamo tornati indietro ed è convenuto a molti.
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Sebastiano Ardita
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